E’ morto Davide Vannoni, 53 anni, padre della controversa terapia Stamina. Malato da tempo, era ricoverato in ospedale. Il creatore del metodo che prevedeva l’utilizzo di cellule staminali per trattare patologie neurodegenerative era stato coinvolto in diversi procedimenti giudiziari: attualmente era in attesa di giudizio per il processo Stamina bis che era stato trasferito a Roma a seguito di un’eccezione sollevata dai suoi difensori.
A confermare il decesso è stato il suo avvocato Liborio Cataliotti. “Il mio cliente – ha spiegato il legale – era malato da tempo, tanto che in occasione dell’ultimo arresto, quando venne accusato di aver ripreso la pratica del metodo Stamina all’estero, era stato ristretto anziché in carcere nel reparto delle Molinette e poi successivamente, all’esito della perizia sulle sue condizioni di salute, scarcerato”.
“Mi dispiace della sua morte, ma credo che la sua figura non abbia giovato alla reputazione dell’Italia nel campo dei farmaci e della ricerca. Stendiamo un velo pietoso, ora, sulle sue attività cosiddette attività scientifiche”, commenta il farmacologo e fondatore dell’Istituto Mario Negri Silvio Garattini.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez