Il ministero ha diffuso la circolare sulla maturità che inizierà il 17 giugno 2020. La principale novità è il requisito delle prove Invalsi: aver sostenuto le prove scritte che valutano i livelli di apprendimento durante l’ultimo anno scolastico diventa obbligatorio per l’ammissione all’esame di Stato 2019/2020. Confermati anche gli altri requisiti necessari: l’alternanza scuola-lavoro, la frequenza scolastica e il profitto.

Nel testo diffuso dal Miur si parla anche della reintroduzione della traccia di storia e dell’avvio del colloquio orale mediante l’analisi, da parte dello studente, dei materiali preparati dalla commissione, eliminando il sorteggio delle tre buste. Sono gli unici cambiamenti annunciati già settimana scorsa dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che ha eliminato due delle modifiche più importanti introdotte solo un anno fa dal suo predecessore, il leghista Marco Bussetti. “Ho voluto mantenere l’impianto generale dell’esame. Gli studenti devono andare all’esame fieri della propria preparazione. Non vogliamo trabocchetti”, aveva spiegato Fioramonti durante una videochat con il portale Skuola.net.

In realtà infatti che le nuove prove Invalsi di quinta superiore dovessero diventare obbligatorie era già previsto dal decreto legislativo sulla revisione degli esami di Stato del 2017, nell’ambito dalla legge sulla Buona Scuola, ma l’ex ministro dell’Istruzione Bussetti l’anno scorso aveva deciso di rinviarne l’obbligo di un anno. Ora dunque si è imposta l’applicazione, per evitarla era necessaria una nuova norma che avrebbe dovuto modificare il decreto del 2017.

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