Sono razzista“, è il titolo del meme. Campeggia sul tricolore, sotto l’immagine di un crocifisso e sopra una scritta più piccola: “Si, sono razzista. E me ne vanto” (“Sì” è scritto senza l’accento, cosa inusuale per un professore di italiano). “Sono razzista perché amo l’Italia”, prosegue il testo, che conclude: “Sono razzista perché do rispetto solo a chi rispetta me, il mio Paese, le mie tradizioni, la mia cultura, la mia fede, le mie consuetudini”. E’ una sorta di manifesto, quello che Giancarlo Talamini Bisi pubblica il 12 settembre 2019 sul proprio sito internet nella sezione “Pensieri“. Il mondo del professore che su Facebook ha apostrofato i propri studenti minacciandoli (“renderò la vostra vita un inferno”, ha scritto) nel caso in cui fossero andati in piazza con il movimento delle “sardine domenica a Fiorenzuola d’Adda è tutto racchiuso in quelle pagine.

E’ appassionato di sport Talabini Bisi, nato 54 anni fa a Torrano di Lunigiana, in provincia di Massa Carrara: “Nel 1998 è uscito nelle librerie il suo saggio ‘L’Europa di domani’ – si legge nella sezione “chi sono – e nel 2013 ‘Quasi quasi andiamo a correre’ a carattere sportivo. Segue nel 2018: ‘Metodologia didattica per l’insegnamento di materie letterarie nel liceo sportivo’ e, nel 2019, ‘Sprint, cultura in movimento'”. Esperto anche di ciclismo e di nuoto, così appassionato che quando la piscina resta chiusa a causa di un fatto di cronaca il professore inforca la tastiera e polemizza con magistratura e autorità cittadine.

“Domenica 4 agosto 2019, pomeriggio, presso la piscina Villasport di Villafranca Lunigiana, un ragazzino di 12 anni, Ibrahim, moriva in acqua, nonostante i solerti interventi dei bagnini”, scrive il prof. Racconta il caso di Ibrahim Gergar, bimbo marocchino stroncato da un malore mentre faceva il bagno con gli amici – Dopo una settimana, la maldestra, incapace e inadeguata magistratura, manteneva ancora chiusa la struttura, per indagare su che cosa, non si sa”. “Ibrahim è morto, pace all’anima sua. Può esserci cinismo in questa mia frase d’apertura ma c’è un motivo”. La sua piscina preferita resta chiusa, il prof non può fare il bagno e la cosa non gli va giù: “Ibrahim è morto, i familiari e gli avvocati tendono a fare cassa, la piscina – eccellenza in lunigiana – (e lo dico perché la frequento assiduamente alle mattine dalla sua apertura) ancora chiusa neanche fosse accaduta la strage del Bataclan“.

Indizi di una sensibilità politicamente orientata in maniera netta che poi trovano conferma su Facebook: “A me la retorica fascistoide di Salvini, Meloni e pure Casapound piacciono“, scriveva poche ore fa in un commento al suo post. Dice di non aver paura di manifestare le proprie idee, com’è giusto che sia in democrazia: “Potete anche scrivermi e chiamarmi, ho un sito personale, non temo di metterci la faccia – scriveva ancora sul social network – Venite pure a trovarmi a Torrano di Pontremoli: ho due motoseghe, tre marazzi, un cane, una falce, due accette: credo bastino per darvele sulle vostre teste vuote”. Non teme di metterci la faccia, dice. Ma il post non è più consultabile perché questa mattina, con il montare della polemica, il prof ha chiuso il suo profilo.

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