“Da oggi le persone affette da una patologie irreversibile e da un dolore insopportabile, dipendenti da un trattamento sanitario che li tiene in vita, possono decidere di terminare la loro sofferenza facendosi aiutare da un medico”, così Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni spiega le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale sul suicidio assistito. “Da adesso le persone nelle condizioni di Fabo avranno diritto ad essere aiutate in Italia”, spiega Cappato che aggiunge: “certo, la sentenza non copre tutte le possibilità, per questo ci rivolgiamo al parlamento perché finalmente si approvi una legge per legalizzare l’eutanasia contro l’eutanasia clandestina”

Articolo Precedente

Siamo Coop promuove le idee di italiani e rifugiati. E li trasforma in imprenditori sociali

next
Articolo Successivo

Violenza sulle donne, la manifestazione a Roma delle femministe di Non una di meno: “Siamo il grido feroce di chi non ha più voce”

next