Dopo quasi due mesi di “Domeniche Bestiali” si può già tirare una conclusione: la terra promessa di questa rubrica è l’Abruzzo, anche questa settimana portatrice dei veri valori del calcio “pane e salame”, come vedremo. Sebbene in circostanze opposte a quelle abruzzesi, soddisfazioni anche dalla provincia di Modena dove il maltempo regala emozioni. Poco da segnalare invece sul fronte dei giudici sportivi ma qualche chicca arriva lo stesso. In Trentino un nuovo (e bel) filone: le multe educative. Diversa la situazione in Liguria, dove si è deciso di andare oltre i luoghi comuni e le frasi fatte, tipo “l’arbitro che manda sotto la doccia”.

LA TERRA PROMESSA
L’Abruzzo è terra meravigliosa: gli arrosticini cotti su una maxi griglia all’esterno del campo da gioco durante una partita, uno spazzaneve utilizzato come tribuna di fortuna da alcuni ragazzini e, per continuare lo splendido rapporto tra calcio dilettantistico e mezzi pesanti, un trattore con pompa aspirante compare su un campo. Accade a Tagliacozzo, in provincia di L’Aquila, dove per asciugare il campo allagato dalla pioggia si sono attrezzati così: un bel trattore con motopompa e via, si può giocare. (Si ringrazia, nuovamente, la pagina Abruzzo Calcio Ignorante che documenta tali perle)

UN TUFFO DOVE IL CAMPO È PIÙ BLU
Nel Modenese le intemperie non vengono affrontate col piglio dell’Abruzzo: il campo allagato resta un campo allagato ma può dare comunque soddisfazioni. Così come dimostra Luca Bozzali del Medolla, squadra di Terza categoria, che approfitta del campo completamente allagato per tuffarsi e fare una nuotata sulla fascia. Non potrà neppure essere accusato di essere un tuffatore, visto che gioca in difesa.

IL VOLO
Due metri. Quasi due metri. È il volo, autoquantificato, che ha fatto un arbitro di Seconda categoria toscana, spinto da un calciatore. Protagonista Diego Scapigliati dell’Atletico Pancastagnaio, squalificato fino a maggio 2020 per aver spinto l’arbitro “facendolo sobbalzare di circa due metri, offendendolo nel contempo in ripetute e distinte circostanze”. Atteggiamento inaccettabile, ovviamente, quello del calciatore, che sconterà meritatamente una lunga squalifica. Apprezzabile invece anche la precisione dell’arbitro nel quantificare la distanza percorsa nel momentaneo volo.

ANCHE GLI ARBITRI TI CI MANDANO
L’arbitro manda fuori, l’arbitro manda sotto la doccia, l’arbitro manda a bere un thé caldo, l’arbitro manda tutti a casa… tutte frasi fatte calcistiche, modi di dire e di scrivere un po’ noioso e abusati, ma c’è anche chi decide di andare oltre e di sfuggire ai cliché. L’arbitro di Voltrese-Cogornese, match di Prima categoria ligure, infatti non ha mandato giocatori sotto la doccia o a bere un thé caldo, no, li ha mandati proprio a “fanculo” come spiega il mister di una delle due squadre su Settimanasport.com.

I BIMBI DEL TRENTINO
Ancora una chicca dal Trentino, con dei bimbi un po’ troppo esuberanti e un’ammenda del giudice sportivo che merita applausi. Accade che in una gara di calcio a 5 alcuni tifosi di tenera età prendendo a offendere in maniera grave gli arbitri, col giudice che multa la società e aggiunge anche l’obbligo di educarli al rispetto e alla correttezza. La società “Aquila Rovereto”, infatti, è stata multata di 500 euro per “le gravissime offese da parte di propri sostenitori all’arbitro 1 e 2. L’accaduto è aggravato dal fatto che molti volgari insulti sono stati gridati da bambini presenti tra il pubblico dell’Aquila Rovereto. La società, visto il comportamento dei propri sostenitori e dei propri tesserati in campo, dovrà inoltre farsi carico di effettuare sin da ora ogni necessaria attività educativa verso i propri calciatori e sostenitori, finalizzata all’insegnamento del fair play e delle qualità di correttezza verso l’avversario e l’arbitro. Qualora dovessero, in futuro, accadere simili situazioni incresciose, verranno applicate secondo Codice della giustizia sportiva le sanzioni più severe” .

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