C’è chi teme la disfatta, chi si affida alla piazza, e chi è convinto che possa bastare l’ “esperienza di buon governo” portata avanti dal presidente uscente (e ricandidato) dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, per allontanare l’incubo leghista. Nel giorno del lancio della campagna elettorale del governatore dem, dal centro eventi Dumbo a Bologna, il popolo di volontari, iscritti e militanti Pd si ritrova in massa per una cena di autofinanziamento. Circa due mila persone hanno partecipato all’iniziativa, con sentimenti contrastanti. E il dilemma che i dem al governo con M5s, Renzi e LeU, tra frizioni continue, possano alla fine danneggiare la stessa corsa di Bonaccini. “Può essere una spina nel fianco”, c’è chi spiega. Altri sono più ottimisti: “Sono due questioni separate, qui c’è in gioco il futuro della nostra Regione”, recitano altri in coro. Parole rivendicate anche dal presidente dem.

Nessun vuol credere che la paventata vittoria leghista possa avverarsi davvero, alle Regionali del prossimo 26 gennaio 2020. “Se succede? Scappo in Portogallo”, c’è chi azzarda. E non manca chi attacca Matteo Renzi: “Se ci aiuterà? Meglio non parlare di lui…”. L’ultimo appello è per il M5s: “Ci ripensino, sbagliano a rifiutare l’accordo”, c’è chi si espone. Altri, invece, sono convinti che l’abbraccio con i pentastellati non serva: “Meglio andare da soli”. Alla fine, c’è chi è convinto che le forze al governo non si logoreranno nel test elettorale: “Sarà desistenza”.

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