Il candidato del Partito democratico alle regionali in Calabria non sarà Mario Oliverio. Lo ha confermato Nicola Oddati, l’uomo della segreteria nazionale del Pd al quale il segretario Nicola Zingaretti ha affidato la questione della scelta del candidato presidente per le regionali in Calabria. Una questione tutt’altro che semplice: sul governatore in carica, infatti, pendono due richieste di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio, corruzione e associazione a delinquere. Ieri dieci componenti calabresi dell’assemblea nazionale hanno scritto a Zingaretti lamentando il diverso trattamento riservato al governatore uscente dell’Emilia Romagna – Stefano Bonaccini, ricandidato – e comunicando la loro intenzione a disertare la convention di Bologna per protesta. “Oliverio non sarà il candidato del Pd. Anzi, per noi Oliverio non sarà candidato perché è del Pd e deve rispettare le scelte del Pd”, ha confermato Oddati, nel giorno in cui i dem incassano il rifiuto di Florindo Rubbettino.

“Ringrazio i cittadini, il segretario del Pd Nicola Zingaretti e le altre forze politiche che mi hanno onorato del loro apprezzamento. Continuerò a servire questa terra con il mio lavoro, con l’impegno imprenditoriale ed editoriale attraverso il quale ho sempre provato a generare un forte sprone al cambiamento. Farò tesoro di questo immenso capitale di apprezzamento e simpatia che mi è arrivato dai calabresi e non smetterò mai di impegnarmi per la valorizzazione di questa terra e per stimolare idee e progetti di futuro dialogando sempre con le tantissime persone che hanno a cuore questa regione”, scrive in una nota l’editore spiegando che rinuncia a candidarsi presidente della Regione Calabria. “Purtroppo ho potuto constatare che non ci sono le condizioni nel quadro politico calabrese per fare tutto ciò. Il campo del centrosinistra è molto più diviso di quello che mi sarei aspettato. Da quanto si legge già dai primi segni sarei stato coinvolto in una lotta dilaniante in cui non si vede volontà di ragionare superando le divisioni tra partiti e all’interno degli stessi partiti, in cui non si sa nemmeno distinguere l’impegno civico per servire la propria piccola comunità, quella più prossima dove crescono i propri figli, dalle logiche di fazione” spiega sempre Rubbettino. Sempre ieri infatti a Zingaretti è arrivata la lettera di cento militanti calabresi, tra segretari e coordinatori di Circolo, che hanno proposto la data dell’8 dicembre per lo svolgimento delle primarie per la scelta del candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Calabria, dicendosi contrari alla candidatura dell’editore. Che infatti oggi ha fatto un passo indietro.

Pochi minuti dopo il passo indiedtro di Rubbettino, un altro imprenditore ha offerto la sua diponibilità: Maurizio Talarico, il “re” delle cravatte. “Ero stato spronato, onorato dal Pd nella persona di Zingaretti, a mettermi al servizio e avevo detto di no esclusivamente per motivi aziendali. Ma di fronte all’indisponibilità anche di Rubettino, sento il dovere morale e civile di ripensarci e di mettermi al servizio della mia terra. Non la voglio regalare a forze che nel passato l’hanno calpestata e vilipesa, ne la voglio consegnare a nuovi barbari”, dice Talarico, che poi lancia un appello: “Chiamo tutte le forze migliori ad unirsi in un’alleanza civica . E chiedo alle forze politiche che ora governano il paese di sostenere non me, Maurizio Talarico, ma il bisogno di rinnovamento, onestà, trasparenza legalità e buon governo che voglio rappresentare”.

E proprio di candidature civiche parla Oddati commentando il passo indietro di Rubbettino: “Non è l’unica possibilità di candidatura civica per allargare il campo del centrosinistra. Ci sono altre possibilità che già nelle prossime ore potrebbero materializzarsi. Il percorso -rimane lo stesso: siamo pronti a sostenere una candidatura civica per fare in modo che la Calabria possa vivere quel rinnovamento necessario che noi abbiamo decido di sostenere”.

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