Entro l’inizio del 2020 le modifiche ai cosiddetti decreti Salvini approderanno sul tavolo del governo. Sulla nuova Legge Sicurezza “ci sono state delle segnalazioni da parte della presidenza della Repubblica – ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, a margine di una lectio magistralis di Raffaele Cantone alla Luiss a Roma – bisogna procedere in questi termini e stiamo lavorando su questo. Entro fine anno o al massimo all’inizio del prossimo riusciremo a portarlo in Consiglio dei Ministri”.

Nell’agenda dell’esecutivo campeggia anche il dossier Libia e il memorandum firmato con Tripoli dal governo Gentiloni per fermare le partenze verso l’Italia. “Prima di arrivare alla chiusura dei centri di detenzione in Libia, che richiederà un po’ di tempo, cercheremo di migliorare le condizioni di vita nel senso di garantire i diritti umani. A breve si dovrà riunire il tavolo Italia-Libia per studiare le soluzioni necessarie – ha spiegato la titolare del’ Viminale – Dopo la chiusura degli attuali centri si deve arrivare all’apertura di nuove strutture gestite dall’Onu e con la partecipazione più pressante, precisa ed europea”.

Nel primo pomeriggio la ministra era stata ascoltata in audizione al Comitato Schengen, di fronte al quale aveva fatto un punto sui flussi migratori diretti verso l’Italia e fornito dati che fanno pensare a un novo consolidamento della rotta balcanica: dall’inizio dell’anno, ha spiegato Lamorgese, sono stati rintracciati 3.537 migranti irregolari entrati in Italia dalla Slovenia. Al confine sloveno, ha spiegato, c’è “un aumento della pressione migratoria” a causa “di un cambio di politica nel rilascio dei visti di ingresso attuato dalla Serbia e dalla Bosnia in favore dei cittadini provenienti da Iran, Iraq, India e Cina e per l’apertura di una nuova rotta dal Nord Africa“.La situazione, ha assicurato, “è costantemente all’attenzione del ministero dell’Interno ed è stata già concordata con le autorità croate e slovene un’intensificazione dei controlli volti al rintraccio degli immigrati irregolari, anche mediante servizi di pattugliamento congiunto”.

Al momento sono 708 i migranti ospitati nei 7 centri di permanenza per i rimpatri (Bari, Brindisi, Caltanissetta, Roma, Torino, Potenza e Trapani). Nei prossimi mesi si prevede di attivare Cpr per una disponibilità complessiva di circa 300 posti e sono state anche avviate le attività per realizzare altre strutture per un totale di 160 posti.
Al 30 ottobre sono oltre 96mila le persone ospitate nel sistema di accoglienza, il 39% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I 10 centri di accoglienza primaria ne ospitano 2.454, 24.568 sono nel Sistema di protezione per titolari di protezione e minori stranieri soli (Siproimi) gestito dai Comuni ed il grosso, 69.827, si trova nelle strutture di accoglienza temporanea (Cas). Nei 4 hotspot (Lampedusa, Pozzallo Taranto e Messina) sono 478 i migranti presenti.

Il ministro ha affrontato con i giornalisti anche la questione della sicurezza a Roma: “Recrudescenza dei fenomeni violenti a Roma? Direi che un po’ lo abbiamo visto, sì.
Il 15 di questo mese – ha spiegato Lamrogese – si riunirà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica alla Prefettura di Roma e affronteremo tutte le varie situazioni di criticità su Roma, compresi gli ultimi episodi avvenuti a Centocelle“.

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