Lo aveva detto solo qualche tempo fa che stava combattendo contro il cancro, annunciando un ricorso contro la condanna in appello da parte della Corte dei conti per il caso Serravalle. Oggi Filippo Penati, 66 anni, è morto. Già sindaco di Sesto San Giovanni e poi presidente della Provincia di Milano è stato processato per concussione (prescrizione) e corruzione (assoluzione). Ex capo della segreteria di Bersani e dirigente del Pd ha sempre negato ogni addebito.

“Io sono sempre il Filippo di un tempo. Forte e combattivo. Soprattutto perché sono certo di aver sempre operato a vantaggio delle comunità che ho amministrato: dal comune di Sesto San Giovanni, alla Provincia di Milano, alla Regione Lombardia – spiegava Penati in una intervista all’Adnkronos – Sono convinto che le cure, che mi danno tanta sofferenza, avranno ragione delle lungaggini della giustizia e mi consentiranno di vedere riconosciuta la mia piena innocenza anche sul piano della giustizia contabile, dopo che quella penale mi ha già riconosciuto innocente”.

Penati è morto nella notte alla Multimedica di Sesto San Giovanni, la città dove fu primo cittadino per due mandati. Nel 2011 sono iniziati i suoi guai giudiziari terminati con una assoluzione e una prescrizione. “Un anno fa – spiegò – mi è stato riscontrato un cancro, e i medici concordano che è anche conseguenza della mia vicenda giudiziaria. Da un anno sto combattendo. Questa è la sfida più importante della mia vita. Della vicenda Serravalle si occuperanno i miei legali”.

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