Poco più di trentanni, uno nato in provincia di Napoli e l’altro vicino a Roma. I due agenti uccisi nella sparatoria di Trieste si chiamavano Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. Rotta, 34 anni di Pozzuoli, era figlio di un poliziotti in pensione. Demenego, invece, aveva appena compiuto 31 anni il 29 settembre scorso. Era diventato poliziotto con il 186esimo corso allievi agenti ed era stato assegnato a Trieste il 24 settembre del 2013. Entrambi i poliziotti uccisi erano in servizio presso l’Upgsp.

Tra i primi a esprimere cordoglio per la morte di Rotta, c’è stato il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliola: “Con sommo dolore ho appreso della morte di due poliziotti a Trieste. Uno di loro, Pierluigi Rotta, è un nostro concittadino. Pozzuoli perde uno dei suoi figli migliori. Notizie che mai vorremmo sentire. Chi sceglie di servire lo Stato è un eroe dei giorni nostri che con spirito di abnegazione porta avanti una missione a difesa della collettività. Tutta la mia vicinanza alla famiglia di Pierluigi e a quella del collega a cui barbaramente è stata strappata la vita da bastardi criminali. La città di Pozzuoli, la giunta ed il consiglio comunale si uniscono in queste ore di dolore. Un caro abbraccio a Pasquale, papà di Pierluigi, per tempo al servizio della città presso il commissariato di Pozzuoli”.

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Trieste, sparatoria dentro alla questura: morti due poliziotti. Fermati il killer e il fratello: “Ha sfilato arma e fatto fuoco a bruciapelo”

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Sparatoria Trieste, la dinamica del duplice omicidio dei poliziotti: “Sono stati i due fratelli a chiamare la polizia per costituirsi”

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