Tre biglietti già pagati per il concerto dei Coldplay del 2017 a San Siro. Valore: 902 euro. E poi altri ticket per oltre 2800 euro per la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid dello stesso anno a Cardiff. Hanno assunto anche questa forma le presunte tangenti che l’imprenditore Daniele D’Alfonso avrebbe versato all’ex consigliere comunale milanese ed ex vicecoordinatore lombardo di Forza Italia Pietro Tatarella, tra i 43 destinatari il 7 maggio di misure cautelari nell’inchiesta milanese su un giro di mazzette, appalti pilotati e finanziamenti illeciti. Il particolare emerge dall’avviso di conclusione indagini notificato dai pm a 71 indagati, tra cui c’è il deputato Forza Italia Diego Sozzani, ma non il presunto “burattinaio” Nino Caianiello che sta collaborando per patteggiare. Tra i 71 non c’è il governatore lombardo Attilio Fontana, indagato per abuso d’ufficio. I pm stanno valutando come definire questo filone autonomo.

Nelle cinquanta pagine dell’atto di chiusura indagini, che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, i pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri ricostruiscono passo passo una miriade di imputazioni (tra cui, ad esempio, presunte turbative sugli appalti Amsa, azienda milanese dei rifiuti) contestate agli indagati della maxi inchiesta, tra cui figurano anche il consigliere lombardo di Forza Italia, Fabio Altitonante, accusato di un finanziamento illecito da 20mila euro, e l’altro consigliere regionale berlusconiano Angelo Palumbo , accusato di aver ricevuto presunti finanziamenti illeciti per 12mila euro.

Caianiello, accusato di associazione per delinquere come Tatarella e D’Alfonso, è il ‘convitato di pietra‘ di gran parte delle imputazioni per il suo ruolo di “raccordo con gli esponenti regionali e provinciali del mondo politico e delle istituzioni” e per la sua capacità di controllare molte società a partecipazione pubblica, “grazie alla sistematica collocazione di persone” al loro interno. Tatarella, che da D’Alfonso avrebbe ricevuto un totale di oltre 113mila euro, si sarebbe fatto pagare, secondo i pm, anche biglietti aerei, anche per Parigi, pernottamenti in un hotel di Monaco di Baviera, due ticket per un traghetto Civitavecchia-Cagliari e poi ancora biglietti del treno e un volo per l’Australia per la sua cognata. Tra le spese per le campagne elettorali, poi, anche il “noleggio di 20 tavoli da birreria”. Intanto, le indagini sull’ex eurodeputata Lara Comi, anche lei finita nella maxi indagine, vanno avanti, mentre una dozzina di persone, Caianiello compreso, proveranno a patteggiare. Gli inquirenti, allo stesso tempo, stanno studiando le carte, comprese una serie di sentenze sull’abuso d’ufficio, per valutare se chiedere il processo o l’archiviazione per Fontana.

IL DISOBBEDIENTE

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