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Bologna, l’arcivescovo Zuppi lancia il tortellino al pollo per i musulmani in occasione della festa di San Petronio

La variante prevede ricotta, parmigiano, uova e carne di pollo al posto di lombo, prosciutto e mortadella. L'Associazione sfogline: "Possono mangiare tutti, sia chi non mangia il maiale per motivi religiosi ma anche la persone più anziane che preferiscono stare leggere". Insorge il centrodestra: "Cancellano le nostre tradizioni". Salvini: "È come il vino rosso senza uva"
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Ricotta, parmigiano, uova e carne di pollo al posto di prosciutto, mortadella e lombo. L’idea dell’arcivescovo Matteo Maria Zuppi di lanciare il “tortellino dell’accoglienza” in occasione della festa del patrono, San Petronio, divide Bologna. La ricetta senza maiale, quindi ‘buona’ anche anziani che vogliono stare leggere e per i musulmani che non possono mangiarlo, fa prevedibilmente insorgere il centrodestra a pochi giorni dall’apertura degli stand in piazza Maggiore.

La versione che stravolge quella depositata alla Camera di Commercio è una “variante” che “possono mangiare tutti, sia chi non mangia il maiale per motivi religiosi ma anche la persone più anziane che preferiscono stare leggere”, ha spiegato Paola Lazzari Pallotti, presidente dell’Associazione sfogline, che ha messo a punto la ricetta.

Il tortellino al pollo finisce così per provocare fibrillazioni, non solo politiche. A criticare la scelta di Zuppi, che proprio sabato sarà ordinato cardinale in piazza San Pietro a Roma, ci sono in prima il centrodestra bolognese e il leader della Lega, Matteo Salvini. “Per il rispetto, il vescovo di Bologna, manco un passante, ha lanciato i tortellini senza carne di maiale – è stata la critica dell’ex viceministro – È come dire il vino rosso in Umbria senza uva per rispetto. Vi rendete conto che stanno cercando di cancellare la nostra storia, la nostra cultura?”.

“Snaturano anche i tortellini, pur di ammiccare all’Islam, che vergogna”, attacca Lucia Borgonzoni, fedelissima di Matteo Salvini e candidata alle Regionali 2020. “Questa per certi è integrazione, per me è un’offesa alle nostre tradizioni che nulla ha a che fare con l’integrazione”, ha aggiunto.

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