Ovidie è una ex attrice e regista di film hard. Oggi è giornalista, documentarista, scrittrice. Tra i tanti pamphlet consiglio un suo delizioso manualetto intitolato Osate…sapere tutto sui sex toys: è datato 2008, è ancora attuale, contiene informazioni utili anche per le adolescenti e la copertina di questa collana dedicata alla sessualità ha una grafica ironica, glamour e fresca.

Ciò che importa però è proprio il contenuto visto che dopo un decennio, il mercato dei sex toys è lievitato. Basta leggere il rapporto di ricerca di Technavio intitolato Global Sex Toys Market 2017-2021 che fornisce un’analisi approfondita delle tendenze del mercato. Nel 2016, il segmento dei vibratori rappresentava il 17% del mercato globale, ma si prevede che raggiungerà il 24% entro il 2021 con un fatturato di 29 miliardi di dollari entro il 2020-201.

E’ fondamentale, dato che ormai gli acquisti si effettuano on line, avere informazioni corrette sui materiali di cui sono fatti vibratori, plug, cock ring e dildo, visto che l’industria dei sex toys non è regolamentata e si possono produrre articoli non necessariamente controllati in termini di salute e sicurezza. Leggete fino alla fine, non perché ci sarà una sorpresa – tipo che vi sveli che in realtà io sia un uomo -, bensì per avere cognizione e poter eventualmente acquistare in modo consapevole. Una guida ai materiali serve anche a coloro che reputano “ammennicoli di gomma” gli oggetti del piacere.

Innanzitutto è bene fare la distinzione tra poroso e non poroso. Il più igienico è ovviamente il secondo semplicemente perché, come per la nostra pelle, più i pori sono dilatati, più assorbono secrezioni e microbi. Anche con un’attenta pulizia, il sex toy poroso è poco igienico e conseguentemente fa aumentare il rischio di infezioni.

PVC e Jelly

E’ plastica. Oltretutto può contenere ftalati, sostanze chimiche tossiche e cancerogene che, aggiunte durante la lavorazione, rendono l’oggetto più flessibile. Evitateli, a meno che non dobbiate cambiare le finestre di casa o vi dedichiate ad un dolce. Fate caso anche al costo e alla provenienza. Se il vibratore costa pochissimo e non è stato prodotto in Europa, tornate al caro vecchio vegetale comprato da Egisto al mercato rionale e non dimenticate il preservativo.

Metallo

Oro, titanio, acciaio chirurgico. Ebbene sì, in commercio si trovano dildo rigidi e sani. Oltretutto durano (evviva!) una vita e non si rompono. Attenzione a quelli che hanno leghe in nichel o stagno: anche qui il prezzo è rilevante.

Vetro

Come sopra. Optate per quelli in Pyrex anti-scheggia. Belli da vedere, igienici e utilizzabili – in alternativa – come fermacarte da scrivania.
Si possono detergere in lavastoviglie assieme ai flûte. Non scherzo.

Pietre dure

Cristalli, quarzi, giada etc. vanno bene. Si sta sempre più allargando il mercato dei sex toys olistici, ma le bufale sono dietro l’angolo. Sono chic, naturali, lisci e possono essere riscaldati o raffreddati prima dell’uso.

Silicone

La maggior parte dei sex toys è in silicone, ma verificate etichetta – marchio CE – e provenienza. Morbido, flessibile e sicuro ormai viene utilizzato dalla maggior parte delle case produttrici. Vale lo stesso discorso per le palline vaginali.

Concludo consigliandovi, qualora nella scheda tecnica non sia menzionato di cosa sia fatto il vibratore che state per acquistare, di contattare l’azienda e approfondire. Se invece siete presi dalla fregola per via di un incontro clandestino e siete indecisi, entrate in un sex shop ben recensito, chiedete suggerimenti cosicché si alimenti il commercio off-line e non chiudano bottega questi bravi e stoici negozianti.

Potete seguirmi su instagram e sul mio sito www.sensualcoach.it

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