Il 20 agosto è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana la legge che introduce l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado. Una legge che, secondo Apidge, l’Associazione professionale degli insegnanti di discipline giuridiche ed economiche, per il suo contenuto rappresenta un rischio di destabilizzazione dell’intero sistema scolastico italiano. Secondo l’associazione, infatti, l’insegnamento trasversale della disciplina, così come previsto dalla nuova legge, “limita profondamente il principio dell’istruzione uguale per tutti (articolo 34 della Costituzione) e giunga a comprimere a dismisura la professionalità del personale docente (articolo 33)”.

Per l’arrivo sui banchi di scuola dell’educazione civica, però, è necessario un decreto ad hoc. Il Miur ha annunciato che si sta facendo ogni sforzo per far entrare in vigore la nuova disciplina già dall’anno scolastico 2019/2020: gli uffici amministrativi del Ministero hanno già predisposto il testo, che però, vista la crisi di governo in corso, deve attendere. Una fretta che secondo Apidge non è giustificata: “L’educazione civica – afferma il presidente dell’associazione Ezio Sina – avrebbe anche bisogno di essere inserita in modo organico nell’ambito degli ordinamenti scolastici. Tanti docenti coordinatori devono essere formati secondo un piano nazionale ancora tutto da definire. L’anno scolastico 2019-2020 inizia il prossimo primo settembre, ma chi al Miur, in assenza di un vertice politico, può oggi ritenersi ottimista a che la nuova disciplina riesca a esordire sui banchi di scuola tra pochi giorni?”.

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Educazione civica in Gazzetta Ufficiale, ma per farla entrare in classe a settembre il Miur prepara decreto ad hoc

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