Al termine del primo giorno di consultazioni al Colle, 24 ore dopo le dimissioni del presidente Giuseppe Conte, c’è una maggioranza ed è quella dei partiti schierati contro l’ipotesi di elezioni anticipate. Il Quirinale ha chiesto innanzitutto velocità nelle decisioni per verificare se davvero c’è la possibilità di realizzare un progetto serio. I primi segnali sono arrivati dal Partito democratico: in mattinata si è radunata la direzione Pd e ha dato mandato al segretario Nicola Zingaretti di trattare con il Movimento 5 stelle e di far partire il dialogo intorno a cinque punti. Il M5s ha rinviato ogni discussione a dopo l’incontro con il capo dello Stato, ma Luigi Di Maio ha visto i capigruppi e annunciato un’assemblea congiunta già per domani sera. Intanto il Capo dello Stato ha visto, oltre ai presidenti delle Camere, i rappresentanti dei partiti minori: Autonomie, Leu e + Europa e i vari delegati del Misto. Il concetto espresso dalla maggior parte è che sono disposti a valutare “una maggioranza alternativa” perché si ritiene il ritorno alle urne “una scelta irresponsabile” per gli italiani. La senatrice Emma Bonino ha specificato anche che “oltre al governo del fare”, servirà “un governo del disfare“, ribadendo la contrarietà al decreto Sicurezza bis e alla necessità che alcuni passaggi del provvedimento siano eventualmente rivisti. Il loro sostegno, è il ragionamento, potrebbe comunque essere determinante per la nascita delle nuova creatura.

E’ presto ancora per parlare di un nome e nessuno dei partiti, uscendo dall’incontro con Mattarella, ha voluto esporsi nel merito. Gli unici sono stati gli esponenti delle Autonomie che non hanno chiuso all’ipotesi che venga riconfermata la figura di Conte. Dal Partito democratico però, insistono nel dire che serve “discontinuità” con il passato e questo vorrebbe dire un rinnovamento totale della squadra e del premier. Secondo i partiti è presto e bisognerà vedere come evolverà la situazione nei prossimi giorni. Quello che è certo, e i consiglieri di Mattarella lo hanno ribadito in tutti i modi, è che non sarà Mattarella a indicare il nome per guidare l’esecutivo di legislatura, ma dovranno essere i partiti a farlo. E chiunque si presenterà per guidare il Paese dovrà proporre “un progetto serio e stabile”. Altrimenti, l’alternativa più credibile è quella di avere un governo tecnico che porti alle elezioni nel giro di pochi mesi: in ogni caso non sarà il governo gialloverde a gestire l’eventuale fase elettorale. Un’altra certezza è che questa volta Mattarella non concederà lo stesso tempo di un anno fa, quando Lega e M5s ci misero quasi tre mesi per arrivare alla nascita del governo gialloverde. La strada quindi è molto stretta e, secondo le ricostruzioni, è difficile che questa volta il presidente possa concedere la carta degli incarichi esplorativi.

I numeri – Se è prematuro fare valutazioni sulla possibile riuscita di un accordo tra M5s e Partito democratico, si possono però fare valutazioni sui numeri su cui potrebbe contare il governo giallorosso. Alla Camera ci sono infatti: 216 deputati M5s, 111 del Pd e 14 di Leu per un totale di 363 parlamentari. Al Senato invece: 107 del M5s, 51 Pd, 6 Autonomie e 12 del Misto per un totale di 176 senatori.

I 5 punti Zingaretti per verificare se c’è una maggioranza – Fondamentale, stando anche ai contatti di questi giorni, saranno i colloqui con il Partito democratico e il Movimento 5 stelle. Una parte del Pd, i renziani soprattutto, hanno già dato la loro disponibilità e i 5 stelle sembrano possibilisti. Il problema fondamentale rimangono le tensioni interne: sia tra i due avversari storici, ma anche all’interno degli stessi gruppi. Il segretario dem Nicola Zingaretti ieri è stato chiaro e dopo il discorso di Conte all’Aula lo ha accusato di “autoassolversi” per un’esperienza che comunque è, secondo lui, “fallita”. Oggi il segretario è andato oltre proponendo cinque punti di trattativa ai 5 stelle: “Appartenenza leale all’Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento; sviluppo vasto della sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell’Europa; svolta delle ricette economiche e sociali, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti”. Il documento del segretario è stato approvato per acclamazione, all’unanimità. “Abbiamo la responsabilità e il dovere di verificare se esiste una nuova maggioranza parlamentare. Serve un Governo forte: chiarezza e nessuna confusa ammucchiata”, ha ripetuto Zingaretti ai suoi. Per poi chiarire nel pomeriggio che ai 5 stelle chiede ” una discontinuità sia nelle personalità che nei contenuti”.

M5s: “Noi primo partito, parliamo domani. Compatti con Di Maio” – Un svolta, quella di Zingaretti e del Pd, che i 5 stelle per il momento hanno scelto di non commentare. “In queste ore riceviamo appelli da più parti”, hanno scritto i grillini in una nota, ricordando “a tutte le forze politiche di essere il primo partito in Parlamento, con una propria maggioranza relativa. Domani, al termine delle consultazioni, comunicheremo le nostre valutazioni. Questo è il momento del rispetto delle istituzioni”. E proprio il faccia a faccia con Mattarella potrebbe cambiare le carte in tavola. Anche per questo motivo nel primo giorno di consultazioni i capigruppo del M5s Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli hanno diffuso una nota per spiegare che “si affideranno alla volontà del presidente Sergio Mattarella che segnerà la strada da seguire dopo che Matteo Salvini ha aperto un’assurda crisi di governo in pieno agosto. Il Movimento è unito e compatto intorno al capo politico Luigi Di Maio. Siamo un monolite. E adesso siamo concentrati sulle consultazioni”.

Gruppo Autonomie: “Ok a un Conte bis”. Leu: “Disposti a sostenere un esecutivo di scopo”. Bonino: “Serve anche un governo del disfare”
Gli umori dei partiti che oggi sono saliti al Colle sono tutti indirizzati al sostegno di un nuovo esecutivo, anche se si sono riservati di valutare le modalità e i contenuti che verranno proposti. Il gruppo delle Autonomie del Senato ha detto di essere “disponibile a sostenere un governo” se avrà “una forte impronta europeista”, anche perché le elezioni rischiano di portare all’esercizio provvisorio e all’aumento dell’Iva. Secondo Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto del Senato, “il voto anticipato sarebbe “pericoloso per il nostro Paese”, per questo bisogna “avere la buona volontà e la generosità di provare a costruire un governo politico di legislatura”. Con lei Pietro Grasso, Emma Bonino, e Riccardo Nencini. “Ci possono essere le condizioni se si fa tutto uno sforzo: Pd, M5S, Leu. Non è solo una questione di numeri, servono idee chiare su 4, 5 punti per un governo di legislatura“. Per +Europa ha parlato Emma Bonino, dicendo che “serve un autorevole governo del fare e del disfare alcune iniziative e leggi di questa maggioranza”. “Più Europa si riserva ogni valutazione”, ha chius Bonino, che ha chiesto provvedimenti per quanto riguarda le regole per la raccolta delle firme per le liste, perché altrimenti alle prossime elezioni “si presentano 5 partiti”.

Il calendario degli incontri – Per prima cosa il presidente della Repubblica oggi ha visto i presidenti di Senato e Camera. Poi ha sentito telefonicamente il presidente emerito Giorgio Napolitano. Quindi ha incontrato: il gruppo parlamentare per le Autonomie (SVP-PATT,UV); il Misto del Senato; il Misto della Camera; Liberi e uguali. Giovedì 22 agosto, Mattarella incontrerà: alle 10 Fdi; alle 11 il Partito democratico; alle 12 Forza Italia; alle 16 la Lega e alle 17 il Movimento 5 stelle.

CRONACA ORA PER ORA

Ore 21.36 – Unterberger: “Posizione prevalente nella Svp è per l’astensione”
“Rispetto alla mie dichiarazioni a seguito dell’incontro con il presidente della Repubblica si precisa che l’orientamento prevalente all’interno della Svp è quello dell’astensione e che comunque sarà oggetto di valutazione una volta che sarà più chiaro il quadro delle scelte e delle decisioni delle altre forze politiche. Si conferma altresì che l’orientamento prevalente all’interno del Gruppo per le Autonomie è quello che ho espresso, in qualità di presidente, dopo l’incontro col Presidente Mattarella al Quirinale”. Così in una nota la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.

Ore 19.30 – Leu dopo l’incontro al Colle: “No a soluzioni tampone”
“Abbiamo ribadito l’indisponibilità a soluzioni tampone semplicemente per contrastare il voto anticipato e la disponibilità a dare un contributo per un governo politico di svolta che dia un segnale di cambiamento di cui il Paese ha bisogno”. Lo ha affermato il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro, al termine dell’incontro con il Presidente della Repubblica.

Ore 19.15 – Gruppo Misto della Camera al Colle: “Ogni componente farà le sue valutazioni”
Per Civica popolare (Beatrice Lorenzin) le “elezioni subito sono da irresponsabili”, “ma non c’è l’appoggio tout court a un nuovo governo”.

Ore 18.45 – Delrio (Pd): “Si può cambiare idea. A volte c’è stato un errore nei toni utilizzati”

Ore 18.35 – Gruppo Misto del Senato (Leu e +Europa) dopo l’incontro con Mattarella: “Serve un autorevole governo del fare e del disfare”
“Serve un autorevole governo del fare e del disfare alcune iniziative e leggi di questa maggioranza”. Lo ha affermato Emma Bonino, al termine dell’incontro della delegazione del Gruppo Misto del Senato con il Presidente della Repubblica. “Più Europa si riserva ogni valutazione”, ha aggiunge Bonino, che ha chiesto provvedimenti per quanto riguarda le regole per la raccolta delle firme per le liste, perché altrimenti alle prossime elezioni “si presentano 5 partiti”. Poi ha preso la parola Loredana De Petris e ha detto che il voto anticipato sarebbe “pericoloso per il nostro Paese“, per questo bisogna “avere la buona volontà e la generosità di provare a costruire un governo politico di legislatura”. Con lei Pietro Grasso, Emma Bonino, e Riccardo Nencini. “Ci possono essere le condizioni se si fa tutto uno sforzo: Pd, M5S, Leu. Non è solo una questione di numeri, servono idee chiare su 4, 5 punti per un governo di legislatura”.

Ore 18.33 – Lettera aperta della Trenta al vicepremier Matteo Salvini: “Inqualificabile il tentativo di screditare la Difesa”
“Caro Matteo, il tuo tentativo di screditare non solo me ma l’intera Difesa è inqualificabile”. Comincia così il duro post del ministro Elisabetta Trenta nei confronti del vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel quale gli ricorda “che le istituzioni non sono le nostre e che noi diamo solo l’indirizzo”. “Impara a rispettare il ruolo delle istituzioni e a non appropriartene”, la conclusione.

Ore 18 – Assemblea congiunta M5s giovedì 22 dopo l’incontro con Mattarella

Ore 17.45 – Autonomie: “Irresponsabile andare al volo. Conte bis? Noi non avremmo nessun problema”
I rappresentanti del gruppo Autonomie, al termine del colloquio con Mattarella, hanno detto di essere contrari al ritorno alle urne: “Sarebbe una scelta irresponsabile”. Nel merito di un Conte-bis: “Noi non avremmo nessun problema, anche perché a noi piace. Naturalmente con una maggioranza diversa”.

Ore 17.30 – Il gruppo delle Autonomie al Colle
È iniziato al Quirinale il primo colloquio politico nell’ambito delle Consultazioni per la formazione del nuovo governo. Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono arrivati i rappresentati del gruppo parlamentare delle Autonomie guidato da Juliane Unterberger.

Ore 17.30 – Mattarella ha avuto un colloquio telefonico con il presidente emerito Napolitano

Ore 17.25 – Zingaretti: “Io premier? Ho già due impegni gravosi”
“Io faccio il presidente della Regione Lazio e il segretario del Pd e credo siano già due impegni molto gravosi e intendo continuare a fare questo”. Così il leader del Pd Nicola Zingaretti, intervistato dal Tg2 nello speciale sulla crisi.

Ore 17.16 – Salvini: “Governo con il M5s? Ne è valsa la pena”
“Io guardo sempre al futuro, mai al passato. E comunque, sì, ne è valsa la pena. Almeno nel settore di mia competenza, quello della sicurezza, il bilancio è assolutamente positivo”. Così Matteo Salvini, conversando con i cronisti a Montecitorio, risponde a chi gli chiede un commento alle parole di Silvio Berlusconi Cavaliere, che più volte ha definito l’alleanza gialloverde ‘contronatura’ e ha sostenuto che non sarebbe andata molto lontano.

Ore 17.10 – Fico lascia il Colle dopo mezz’ora di incontro con Mattarella

Ore 16.38 – Il presidente della Camera Fico è arrivato al Colle per il colloquio con Mattarella

Ore 16.14 – La presidente del Senato Casellati è uscita senza rilasciare dichiarazioni

Ore 16.10 – Zingaretti: “Non vogliamo e non possiamo entrare in un Conte bis”
“Discontinuità vuol dire che ovviamente non vogliamo e non possiamo entrare in un governo che propone il Conte bis, il proseguimento di un governo che abbiamo combattuto. Tutti si facciano carico della necessità di avviare un nuovo governo”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti a La7.

Ore 16 – Casellati al Colle
La presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati è giunta al Quirinale per il colloquio con il capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Ore 15.50 – Mail a parlamentari: “Ultimare restituzioni in vista di eventuali elezioni”
Una mail per sollecitare i parlamentari ‘morosi’ a ultimare le restituzioni, anche in vista di “eventuali elezioni”. Questa la richiesta inoltrata oggi ad alcuni eletti del Movimento 5 Stelle dai vertici M5S. La scadenza per completare i versamenti era fissata – si legge nella missiva – al 31 luglio: “Ti preghiamo pertanto di provvedere al completamento dei mesi indicati entro il 2 settembre in vista di eventuali elezioni e dei relativi controlli da farsi per le candidature”, è scritto sempre nella mail recapitata ai parlamentari.

Ore 15.05 – Zingaretti: “Nuovo governo con M5s? Discontinuità nei nomi e nei contenuti”
Una discontinuità “sia nelle personalità che nei contenuti, questo mi sembra chiaro”. Nicola Zingaretti risponde così a Sky Tg24 quando gli viene chiesto se la discontinuità chiesta dal Pd per avviare un confronto per una possibile nuova maggioranza con i 5 Stelle comprenda anche le personalità politiche. “Io non voglio scendere nella dialettica dei nomi ma noi parliamo di una nuova maggioranza e di un nuovo governo che chiuda con il governo di una stagione politica che noi abbiamo combattuto”.

Ore 15.00 – Borghi (Lega): “Uscire dall’euro farebbe bene all’Italia”
“L’euro è la valuta sbagliata per l’Italia, uscire dalla moneta unica farebbe bene al nostro Paese”: lo afferma il presidente leghista della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi in un’intervista al magazine tedesco Capital, secondo quanto riferisce un comunicato della rivista ripreso anche dall’agenzia tedesca Dpa. Certo, spiega Borghi, “un’uscita si potrebbe compiere solo se avessi la legittimità democratica per farlo, ad esempio vincendo un’elezione con più del 50 per cento o se fossi costretto a farlo per motivi di sicurezza nazionale”

Ore 14.50 – Berlusconi raduna Fi stasera
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rientrerà a Roma questo pomeriggio e ha convocato per le 20 un vertice a Palazzo Grazioli con lo Stato maggiore del partito in vista delle consultazioni di domani al Quirinale. E’ quanto si apprende da fonti azzurre. Alla riunioni saranno presenti oltre al vicepresidente Antonio Tajani, anche i capogruppo di Camera e Senato Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, e la vicepresidente della Camera Mara Carfagna.

Ore 14.45 – Salvini: “Lega ha pronta la manovra economica”
“Lascio ad altri i discorsi sulle poltrone, noi abbiamo appena definito la manovra economica che, se si vota la Lega, è in grado di fare”. Così Matteo Salvini ai giornalisti radunati in piazza Montecitorio. Per il leader della Lega si devono fare “taglio delle tasse e investimenti in opere pubbliche per 50 miliardi, mentre vedo che altri si accontentano di non aumentare l’Iva”.

Ore 14.40 – Marcucci (Pd): “Il partito è unito, non era scontato”
“Ora è il tempo di un dialogo a viso aperto con il M5S. L’obiettivo è quello di formare un governo rigoroso che affronti il primo assillo degli italiani: la situazione economica del Paese, la legge di bilancio, disinnescare le clausole sull’aumento dell’Iva. Il Pd è unito e non era un risultato scontato”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.

Ore 14.30 – Moavero: “Voto è solo una possibilità”
Con le dimissioni si è aperto un percorso che conosciamo tutti, dobbiamo tutti doverosamente aspettare l’evoluzione della situazione reale piuttosto che fare congetture: i tempi rapidi ci permetteranno di avere delle risposte”. Così il ministro degli Esteri del Governo dimissionario, Enzo Moavero Milanesi. Meglio il voto? “Indubbiamente resta una delle possibilità, poi c’è quella di una riedizione del governo e la possibilità di diverse maggioranze parlamentari”, aggiunge Moavero Milanesi.

Ore 14.00 – Salvini: “Firmerei subito per un governo Ursula”
“Firmerei subito per vedere un governo Ursula”. Matteo Salvini, a quanto si apprende, lo avrebbe detto ai suoi deputati riuniti alla Camera, invitando i leghisti “a lavorare per il 2050”.

Ore 13.50 – In corso vertice di Salvini con i deputati
In corso alla Camera l’incontro tra Matteo Salvini e i deputati della Lega. Il vertice segue quello di ieri al Senato, per fare il punto dopo la crisi di governo. Tra gli ultimi ad arrivare Giancarlo Giorgetti, che usa l’ironia per rispondere a una domanda sul commissario europeo: “Conte si è dimesso e può fare lui…”

Ore 13 – Il presidente del Veneto Zaia: “Siamo preoccupati per l’Autonomia”
“Siamo preoccupati come al solito per l’autonomia, autonomia che noi continueremo a chiedere a tutti nelle stesse modalità e senza fare sconti a nessuno”.
Lo ha detto oggi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Si sappia – ha proseguito – che i veneti sono come un nido di vespe. Due milioni e 328 mila veneti sono andati a votare per l’autonomia e noi vogliamo l’autonomia”.

Ore 12.50 – Bonifazi: “Apertura Renzi ha rovinato giochi a Salvini. Ora siamo con Zingaretti”
“L’apertura di Renzi ha rovinato i giochi di Salvini: chi non lo ammette è in malafede. Adesso tocca a Zingaretti chiudere un accordo serio e noi siamo con lui!”. Lo scrive Francesco Bonifazi su twitter. “L’apertura di Renzi ha rovinato i giochi di Salvini: chi non lo ammette è in malafede. Adesso tocca a Zingaretti chiudere un accordo serio e noi siamo con lui!”. Lo scrive Francesco Bonifazi su twitter. ”

Ore 12.40 – Zingaretti: “Contratto errore da evitare”
Il contratto è stato un errore, lo dico non per spirito polemico ma per evitare di commettere ancora errori”. Lo ha detto Nicola Zingaretti alla Direzione del Pd parlando del governo.

Ore 12.30 – Zingaretti: “Nessun accordicchio sottobanco”
“Nessun accordicchio sottobanco ma alla luce del sole, la verifica per costruire un programma possibile, condiviso da un’ampia maggioranza parlamentare. Verificheremo alla luce del sole queste condizioni che, se non si realizzeranno, porteranno il Paese a elezioni anticipate”, ha detto il leader del Pd Nicola Zingaretti a fine direzione.
E con l’aria soddisfatta, ha concluso: “Oggi si è fatto un importante passo in avanti, perché tutto il Pd unito si è ritrovato in questa posizione”.

Ore 12.20 – Zingaretti: “Pd unito, al Colle per chiedere verifica della maggioranza”
Sono molto contento e molto soddisfatto per il livello di unità e compattezza che abbiamo trovato nella direzione del partito che per la prima volta dopo moltissimi anni ha votato dandomi un mandato all’unanimità. Noi siamo pronti per riferire al presidente Mattarella la nostra piena disponibilità a verificare le condizioni di un governo di svolta utile al paese”. L’ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine della direzione del partito.

Ore 12. 10 – M5s: “Noi primo partito, parleremo domani”
Comunicato del M5s: “A seguito della crisi di governo aperta da Matteo Salvini e dalla Lega, il M5S ritiene opportuno in questa delicatissima fase per il Paese attendere l’esito delle consultazioni che dirigerà il capo dello Stato Sergio Mattarella. In queste ore riceviamo appelli da più parti, il M5S coglie dunque l’occasione per ricordare a tutte le forze politiche di essere il primo partito in Parlamento, con una propria maggioranza relativa. Domani, al termine delle consultazioni, comunicheremo le nostre valutazioni. Questo è il momento del rispetto delle istituzioni. Informiamo infine la stampa e gli organi di informazione che, proprio in virtù del complicato momento che il Paese sta attraversando, ogni comunicazione passerà attraverso i consueti canali ufficiali del M5S o del capo politico Luigi Di Maio”.

Ore 11.58 – Direzione Pd approva per acclamazione odg di Zingaretti
La direzione del PD ha approvato per acclamazione, all’unanimità, l’odg che ripercorre la relazione del segretario Nicola Zingaretti.

Ore 11.55 – Zingaretti: “Non credo a esecutivo di transizione”
“Non credo alla soluzione di un governo di transizione che assume il peso della manovra economica e porti dopo qualche mese il Paese al voto, sarebbe rischisa per i democratici e dannoso per l’Italia”. Lo ha detto Nicola Zingaretti alla Direzione del Pd. Non credo alla soluzione di un governo di transizione che assume il peso della manovra economica e porti dopo qualche mese il Paese al voto, sarebbe rischisa per i democratici e dannoso per l’Italia”. Lo ha detto Nicola Zingaretti alla Direzione del Pd.

Ore 11.49 – Zingaretti: “Cinque punti per trattare coi 5 stelle”
“Appartenenza leale all’Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento; sviluppo vasto della sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell’Europa; svolta delle ricette economiche e sociali, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti”. Sono i cinque punti indicati da Nicola Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd per trattare sulla nascita di un nuovo governo.

Ore 11.48 – Zingaretti: “Se dobbiamo fare governo, sia il migliore possibile”
“Se dobbiamo fare un Governo dobbiamo fare il miglior Governo possibile”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti nel corso della direzione Dem.

Ore 11.47 – Zingaretti: “No manovra di palazzo, nuova operazione politica”
“Noi non siamo quelli pronti a manovre di palazzo, vogliamo tentare una nuova operazione politica”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti nel corso della direzione Dem.

Ore 11.45 – Zingaretti: “Passaggio delicato, unità è fondamentale”
“In un passaggio così delicato è di fondamentale importanza l’unità del PD. Io ce la sto mettendo tutta. Sento su di me tutto il peso della complessità della sfida e guiderò questo percorso nel totale disinteresse personale. Non alimenterà sospetti ma non accetterò che si alimentino sospetti sul mio operato, altrimenti è la fine.”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti nel corso della direzione Dem. “Il mio è un appello no all’unanimismo – ha aggiunto – ma alla responsabilità di una comunità politica”.

Ore 11.40 – Zingaretti: “Serve governo di legislatura oppure urne”
Un eventuale nuovo governo deve essere “di svolta, di legislatura” altrimenti “è meglio andare alle urne”. Lo ha detto Nicola Zingaretti nella relazione alla DIrezione del Pd.

Ore 11.39 – Zingaretti: “Verificare se c’è nuova maggioranza”
“Abbiamo la responsabilità e il dovere di verificare se esiste una nuova maggioranza parlamentare. Serve un Governo forte: chiarezza e nessuna confusa ammucchiata”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti nel corso della direzione Dem.

Ore 11. 35 – Zingaretti: “Legge di bilancio è primo terreno di confronto”
“Il problema più grave non è l’esercizio provvisorio ma la mostruosa manovra di bilancio che si dovrà fare. La clausola Iva vale 23 miliardi, il doppio dell’anno passato, la più alta di sempre. Con le altre spese obbligate si arriva a 30 miliardi. È questa l’eredità avvelenata. Togliamoci dalla testa che si troveranno con facilità. Ecco perché la legge di bilancio è il punto di partenza di ogni confronto”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti nel corso della direzione.

Ore 11.30 – Iniziata la direzione del Pd
E’ iniziata la Direzione del Pd che darà il mandato al segretario Nicola Zingaretti di guidare le trattative per un eventuale nuovo governo. (

Ore 11. 10 – Morra: “Pd e Lega hanno stessa credibilità”
“Il Pd ha la stessa credibilità della Lega. Tuttavia noi per ottenere determinati risultati siamo stati disposti a sederci al tavolo con il sistema. Perché sistema era ed è tuttora la Lega, sistema era ed è tuttora il Pd”. E’ quanto dichiarato da Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia e senatore del M5S, a “Agorà Estate” su Rai3.

Ore 11.07 – Salta voto per il taglio dei parlamentari
Vista la crisi di governo in atto, non si svolgerà domani domani la seduta per votare la riforma costituzionale del taglio dei parlamentari. È quanto ha deciso la capigruppo della Camera. Secondo quanto riferito, nessuno ha posto la questione di unanimità. Il voto si trasformerà in un dibattito sul tema da calendarizzare a data da destinarsi e ‘congelato’ fino alla soluzione della crisi di governo.

Ore 11.04 – Conte non replicherà alla Camera
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non ‘replicherà’ le proprie comunicazioni sulla fine dell’attività di governo alla Camera. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo che si è riunita brevemente a Montecitorio, confermando la seduta di questa mattina alle 11,30 nella quale verrà letta una comunicazione con cui il presidente del Consiglio formalizza le proprie dimissioni.

Ore 10.45 – Salvini alle 13 vede i deputati
Il leader della Lega Matteo Salvini, a quanto si apprende, incontrerà alle 13 i deputati del suo partito a Montecitorio.

Ore 10.40 – Lega: “Chi scappa dal voto ha coscienza sporca”
La Lega è già tutta al lavoro per costruire l’Italia dei SÌ, fondata su un taglio di tasse per 10 milioni di cittadini, investimenti pubblici, infrastrutture, processi giusti e veloci, certezza della pena e bambini che tornano a nascere. Altri stanno pensando al governo dei NO e delle poltrone? Andiamo a elezioni e facciamo scegliere gli Italiani! Chi scappa dalle urne ha la coscienza sporca.” Così i capigruppo della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.

Ore 10.20 – Cerno (Pd): “Serve sesta stella per big bang democratico”
“Serve una sesta stella per creare un big bang democratico”. Lo dichiara all’Adnkronos il senatore Pd Tommaso cerno che alla vigilia della crisi di governo aveva preso le distanze dal suo partito votando con i 5 Stelle il No alla Tav. “Molti fra ieri e oggi mi hanno chiesto: che cos’è un governo rock? Qualcosa di inedito, nuovo, spiazzante da proporre al Paese. Un governo non a tutti i costi. Un governo che non sia il Pd che ritorna. Ma piuttosto la sinistra che fa un passo avanti. O si fa così o è meglio votare subito. Parola di chi non ha paura del voto. Ma – cari Salvini – neanche del non voto”.

Ore 10.10 – M5s: “Siamo compatti con Di Maio”
“Sono ore molto importanti per il futuro del nostro Paese. Il MoVimento 5 Stelle si affiderà alla volontà del presidente Sergio Mattarella che segnerà la strada da seguire dopo che Matteo Salvini ha aperto un’assurda crisi di governo in pieno agosto. Il MoVimento è unito e compatto intorno al capo politico Luigi Di Maio. Siamo un monolite. E adesso siamo concentrati sulle consultazioni”. Così in una nota Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, capigruppo M5S di Camera e Senato.

Ore 9.21 – Tajani: “Metodo Ursula è di centrodestra”
“Ricordo che noi abbiamo votato Ursula von der Leyen per impedire che arrivasse un socialista alla guida dell’Unione europea. Von der Leyen è una politica di centrodestra. Questo è l’unico ‘modello Ursulà possibile”. Lo ha affermato il vice presidente e eurodeputato di Fi, Antonio Tajani, ospite di “Radio Anch’io” su Radio Raiuno

Ore 9.18 – Renzi: “Zingaretti avrà mandato forte da direzione”
“Credo che oggi Zingaretti riceverà un mandato forte. Il problema non è il Pd. Stavolta il pasticcio lo ha combinato Salvini o siamo in condizione tutti di dare una mano per aiutare l’Italia o si va a votare”. Lo ha detto il senatore del Pd, Matteo Renzi, ospite a Radio Anch’io su Radio Raiuno, parlando della direzione dem che si riunirà oggi per esprimere una posizione sulla soluzione della crisi di governo.

Ore 9.16 – Renzi: “Pd è per patto di legislatura. Se la veda con M5s”
“Mi pare che il Pd abbia una posizione molto chiara sul governo di legislatura. La mia proposta di governo istituzionale è stata rilanciata da alcuni, Bettini e altri, ma mi pare che Zingaretti abbia detto una cosa molto chiara. Ha detto: io ci sto se c’è un governo solido, forte, di ampio respiro. Questo però se la devono vedere il Pd e i 5 Stelle, io non sono più il segretario del Pd”. L’ha detto l’ex premier e senatore del Pd Matteo Renzi a ‘Radio anch’iò su Radio 1, rispondendo a una domanda se preferisca il governo istituzionale o quello di legislatura. E ha aggiunto: “Credo che l’alternativa oggi non sia tra queste due cose, ma tra elezioni (un’ipotesi ancora in campo) o governo. Si tratta di scegliere”.

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