Cade il 29 luglio l’Earth Overshoot Day 2019, ovvero il giorno in cui saranno esaurite tutte le risorse che il nostro pianeta può generare nell’anno. Una data che si anticipa di anno in anno, a dimostrazione del fatto che il consumo di quello che la Terra offre è sempre più accelerato. Negli ultimi 20 anni, il giorno dell’Overshoot si è spostato infatti di tre mesi in anticipo nel calendario, fino a superare quest’anno anche il record del 2018, quando cadde il 1 agosto. L’evento, che in italiano è letteralmente il “giorno del sovrasfruttamento”, segna il momento dal quale tutti i consumi dell’uomo saranno in eccesso rispetto a quello che gli ecosistemi della Terra possono rigenerare, bruciando in anticipo le risorse per il futuro.

Ad annunciarlo è il Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che monitora l’impronta ecologica dell’uomo, ovvero una sorta di contabilità dello sfruttamento delle risorse naturali, che ha stimato che in media, tutto il mondo consumerà nel 2019 le risorse di 1,75 pianeti. Il velocizzarsi del fenomeno di sovra-sfruttamento è dovuto al fatto che intaccare il capitale naturale del pianeta compromette ulteriormente la sua capacità futura di rigenerazione delle risorse. Deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica in atmosfera sono tra gli effetti più tangibili del sovra-utilizzo di quello che il pianeta ha da offrire. Gli stessi cambiamenti climatici e i sempre più frequenti fenomeni di siccità, incendi e uragani sono una conseguenza di queste problematiche, specialmente dell’effetto serra causato dall’accumulo di CO2.

Secondo il Global Footprint Network, l’Italia, che nella classifica dei “paesi spreconi” si trova al nono posto, ha già passato il suo Overshoot Day per quest’anno. Gli italiani avrebbero infatti consumato tutte le loro risorse già dal 15 maggio e, secondo i calcoli, servirebbero le risorse di 4,7 paesi altrettanto grandi per soddisfarne gli sprechi. In termini assoluti però, il paese che divora di più sono gli Stati Uniti: se tutto il mondo consumasse come loro, servirebbero le risorse di 5 pianeti. A seguire ci sono l’Australia, seguita da Russia, Germania e Svizzera.

Articolo Precedente

Trento, stop a ronde contro lupi e orsi. Ambientalisti: “Soldi pubblici sprecati”

next
Articolo Successivo

Il consumo di pesce in Italia è insostenibile. E la soluzione non è ridurlo

next