La Commissione Europea ha finanziato il progetto I2C8, che ha portato alla creazione di un software di produzione musicale già in vendita come plug-in per le workstation audio digitali. L’idea è partita dal fatto che chi si occupa di musica elettronica è costantemente alla ricerca di suoni non convenzionali, emotivamente potenti, per coinvolgere sempre di più i fan. Gli strumenti semi-automatici di produzione che erano disponibili, tuttavia, seguivano tutti gli stessi set di regole, con la conseguenza che spesso si cadeva nella monotonia.

Il progetto I2C8 ha colmato questa lacuna, creando un plug-in (un software che estende le funzionalità di un altro programma) intelligente che utilizza modelli statistici per generare loop, ossia le ripetute sezioni di accordi che caratterizzano la musica elettronica. Come ha spiegato il coordinatore del progetto Stefan Oertl, mediante questo plug-in si ottiene “una sottile combinazione tra il vecchio mondo […] e la forte alienazione digitale”.

È semplice e divertente da usare, è stato progettato appositamente per i produttori di generi musicali dance elettronici basati su loop. Finora ne sono state vendute circa 500 licenze. Un successo dovuto al fatto che soddisfa “la ricerca di creazioni sonore non convenzionali, innescanti dal punto di vista emotivo”.

La differenza principale fra I2C8 e gli strumenti convenzionali è che questi ultimi si limitano a raccomandare accordi o sequenze. Il plug-in invece si serve di modelli statistici sviluppati con l’impiego di Intelligenza Artificiale e apprendimento automatico, per ispirare alla composizione di inedite sequenze di accordi. Il computer ha passato in rassegna una grande quantità di brani di musica elettronica, in particolare la musica trance che si basa principalmente su accordi di tre note (triadi).

Il plug-in ha un’interfaccia facile da usare: gli accordi sono rappresentati come forme geometriche, favorendo la creatività anche di chi non ha conoscenze tecniche. Si installa direttamente nelle workstation audio digitali, e può essere impiegato per generare nuovi accordi, definire il modello di progressione, ascoltare la sequenza, cambiare la durata degli accordi, impostare il numero di voci in riproduzione e altro.

Secondo Oertl i risultati finora raggiunti sono solo una frazione del pieno potenziale di questa idea. I ricercatori stanno ora lavorando allo sviluppo di un algoritmo di “voicing”, ampliando la logica della triade per realizzare accordi complessi di cinque note. L’algoritmo così ottenuto potrebbe essere utile per aggiungere diversi strumenti e sequenze di accordi, passando dalla creazione di sequenze di accordi alla creazione di una trama musicale completa.

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