Un pranzo a Bibbona, comune a sud di Cecina, nel Livornese. Così Luigi Di Maio e Beppe Grillo si sono rivisti, per discutere insieme sulla riorganizzazione del Movimento 5 stelle. Fonti interne al M5s riferiscono qual è il pensiero del vicepremier: “Abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Il M5s tornerà più forte di prima, è l’unica speranza in questo Paese”. Il crollo alle Europee ha riportato d’attualità un tema che Di Maio aveva già sollevato a febbraio: come riformare la struttura interna dei Cinquestelle. Di questo ha parlato con Grillo, anche se l’argomento è strettamente legato anche agli equilibri interni al governo e alla convivenza con la Lega, in vista del vertice a tre con Giuseppe Conte e Matteo Salvini in programma per lunedì.

Di Maio, subito dopo essere stato riconfermato dalla base come capo politico, ha ribadito che ci saranno cambiamenti strutturali e ha promesso nuove deleghe e maggiori incontri. La richiesta di una riorganizzazione interna è emersa con forza anche dall’assemblea dei parlamentari. La promessa è che qualcosa cambierà: dai poteri accentrati all’assenza di momenti di confronto sul territorio fino allo staff comunicazione sempre più contestato. Su questo si gioca la fase due del capo politico 5 stelle: la fase in cui tutti si aspettano soluzioni e nella quale rischia di essere più solo di sempre. Per questo Di Maio ha deciso di incontrare Beppe Grillo, discuterne con lui e sottolineare che serve “il sostegno di tutti”.

Di Maio è stato il leader naturale per succedere proprio al comico genovese fondatore del M5s, ma ora potrebbe essere affiancato da una segreteria politica in cui saranno inglobati i volti più forti, da Roberto Fico ad Alessandro Di Battista. L’altro grande tema è riallacciare il legame con i territori, quella base da cui il Movimento è nato. La strada dovrebbe essere quella delle assemblee regionali annunciate dopo la consultazione sulla piattaforma Rousseau: proprio lo strumento del voto online – che pure continua a migliorarsi – non è sufficiente da solo per creare partecipazione. Poi ci sono i tabù da superare, come l’alleanza con le liste civiche e il superamento del limite del doppio mandato per i consiglieri. Infine l’eterno problema dello staff comunicazione, legato a doppio filo a quello dei parlamentari Cinquestelle, spesso oscurati e quindi sconosciuti.

Di Maio e Grillo si sono incontrati anche alla vigilia di quella che sarà un’altra settimana decisiva per il riassesto dell’esecutivo dopo le Europee. Ieri Salvini ha evocato per la prima volta esplicitamente l’idea di un rimpasto di governo. Una possibilità che i Cinquestelle potrebbero non disdegnare, magari lasciando in mano alla Lega i ministeri più ostici e complessi, dove arrivano più critiche che meriti. Lunedì dovrebbe esserci il vertice tra i due vicepremier e Conte, martedì è in programma il Consiglio dei ministri.

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