Ha lamentato carenze in organico approfittando della visita del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. È quello che ha fatto Amedeo Bertone, procuratore capo della procura di Caltanissetta, incontrando David Ermini, numero due di Palazzo dei marescialli arrivato nella città al centro della Sicilia in visti istituzionale. “Non ci si può ricordare della procura di Caltanissetta solo per le commemorazioni delle vittime delle stragi“, ha detto Bertone, lamentando “eccessiva lentezza dei tempi“, per la nomina del nuovo procuratore aggiunto dell’ufficio inquirente nisseno e la “carenza strutturale dell’organico” del suo ufficio. “È giusto – ha ribadito – ricordare i martiri delle stragi uccisi dalla mafia, ma ci si dovrebbe ricordare di noi anche durante tutto l’anno”. Per il posto di procuratore aggiunto di Caltanissetta, la quinta commissione del Csm – quella per il conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi – si è già espressa all’unanimità per Santi Roberto Condorelli, attualmente sostituto dello stesso ufficio. In uno dei prossimi plenum, dunque, il Csm dovrebbe ufficializzare la nomian.  “Il tempo trascorso è eccessivo – ha detto però Bertone- spero che il mio tono perentorio possa servire per il futuro. Il posto vacante poteva essere bandito subito ma si è perso troppo tempo”.

Quella di Caltanissetta è tra le procure più importanti d’Italia. Titolare delle indagini sulle stragi di Capaci e via d’Amelio,  oggetto di numerosi processi e di inchieste ancora in corso sulle morti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha recentemente ottenuto la condanna a 14 anni per Antonello Montante, ex presidente di Confindustria e presunto paladino dell’antimafia. Ad Emini si è rivolta anche Laura Vaccaro, procuratore capo dei minori di Caltanissetta. “Io – ha detto – definisco un Procuratore border line perché faccio tutto, dai turni al sostituto procuratore. Poi nei ritagli di tempo faccio il Procuratore. Siamo solo due magistrati in Procura- dice – io e un sostituto. E se manca una persona l’ufficio va in fibrillazione. Pochi giorni fa mi sono fratturata un piede e sono andata in ufficio lo stesso con il piede rotto perdendo tropo tempo per mettere il gesso. Io chiedo al Csm di riflettere se continuare a mantenere questo ufficio solo con due magistrati”, ha detto la dottoressa, approfittando della visita istituzionale del vicepresidente del Csm.

Che nel suo intervento ha condiviso le posizioni dei due procuratori. “Ho ascoltato tanto e obiettivamente su alcune cose poco possiamo fare perché di competenza ministeriale – dice- Dobbiamo lavorare insieme per risolvere i problemi. In una situazione come quella di Caltanissetta dove si rischiano problemi di compatibilità, si deve puntare su un rafforzamento. A Enna, territorio difficile, non è possibile fare lavorare pochissimi magistrati. Non ha senso che due magistrati, come nella procura dei minori di Caltanissetta, possano gestire una gran mole di lavoro”, ha detto il vicepresidente del Csm, annunciando che le istanze del distretto della corte d’Appello di Caltanissetta verranno portate al tavolo paritetico ministeriale avviato per la dotazione organica dei magistrati e riempirla. “Bisogna rendere appetibile questa sede – ha aggiunto – bisogna creare degli incentivi per chi si appassiona in modo che possa rimanere qualche anno dopo la prima nomina. Possiamo parlare e discutere con il ministero per affrontare queste problematiche”. Ad accompagnare Ermini nella sua visita istituzionale anche alcuni componenti del Csm come Sebastiano Ardita, Paolo Criscuoli, Stefano Cavanna, Cochita Grillo e Rosaria Spina.

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