Venti multinazionali farmaceutiche, tra cui Teva, Pfizer, Novartis e Mylan, avrebbero preso accordi illegali per gonfiare i prezzi dei farmaci generici fino al 1.000%. Con questa accusa, le procure generali di 44 Stati Usa hanno fatto causa alle aziende. L’azione legale, frutto di cinque anni di indagini, è stata presentata dal procuratore generale del Connecticut, William Tong, e nomina specificatamente 15 persone tra dirigenti responsabili delle vendite, del marketing e dei prezzi. Il procuratore l’ha definita “una delle più vergognose e dannose cospirazioni per la determinazione dei prezzi nella storia degli Stati Uniti”.

Sono più di 100 i farmaci a cui sono stati gonfiati i prezzi. Tra cui: lamivudine-zidovudine, che tratta l’HIV; budesonide, un farmaco per l’asma; fenofibrate, che tratta il colesterolo alto; anfetamina-dextroamphetamine per l’iperattività e i deficit di attenzione, ma anche antibiotici orali, fluidificanti del sangue, farmaci contro il cancro, il diabetecontraccettivi e antidepressivi. “Sappiamo tutti che i farmaci prescritti possono essere costosi”, ha detto Gurbir Grewal, procuratore generale del New Jersey. “Ora sappiamo che gli alti prezzi dei farmaci sono stati spinti in parte da un complotto illegale tra le compagnie di farmaci generici per gonfiare i loro prezzi”.

La denuncia, secondo quanto riporta il New York Times, sostiene che i cospiratori sapevano che i loro sforzi per contrastare la concorrenza erano illegali e che quindi evitavano di produrre documenti scritti, preferendo stringere accordi durante pasti, feste, gite a golf e altri eventi. “Abbiamo prove forti che mostrano come l’industria dei farmaci generici abbia perpetrato una frode multimiliardaria ai danni del popolo americano”, ha spiegato Tong. “Abbiamo email, sms, telefonate registrate ed ex insider delle aziende con cui crediamo di poter provare la cospirazione pluriennale per stabilire i prezzi e dividere le quote di mercato”. I pubblici ministeri hanno dichiarato che la frode ha influenzato negativamente l’economia nazionale per miliardi di dollari. Inoltre, ha danneggiato i piani sanitari statali e i programmi federali di assistenza medica come Medicare e Medicaid.

La Teva, “azienda leader della cospirazione”
Una delle società accusate, la Teva Pharmaceuticals, è il più grande produttore di farmaci generici al mondo. Ad ora ha negato ogni accusa. Ma secondo gli inquirenti la maggior parte dell’attività collusiva si è verificata proprio in riferimento a questa azienda, che tra luglio 2013 e gennaio 2015, ha aumentato i prezzi su quasi 400 formulazioni di 112 farmaci generici. Lo schema utilizzato, poi, si sarebbe strutturato secondo un vero e proprio cartello. Cioè un accordo tra le diverse aziende per concordare i prezzi gonfiati in modo che ognuna di esse potesse mantenere una “giusta quota” dei mercati dei farmaci generici. Sebbene gli atti dipingano la Teva Pharmaceuticals come il leader nella cospirazione, il comportamento illegale viene definito come “pervasivo a livello industriale”. In risposta alle denunce, Teva ha rilasciato un comunicato in cui respinge ogni addebito illegale: “Teva continua a rivedere la questione internamente e non si è impegnata in alcuna condotta che potrebbe portare a responsabilità civile o penale”. Anche Pfizer ha negato tutto. L’azienda ha detto che Greenstone, una sua filiale che produce farmaci generici, “è stata per decenni una fornitrice affidabile di farmaci generici a prezzi accessibili e intende difendersi con forza da queste affermazioni”.

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