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Anziano segregato in casa e picchiato a morte da baby-gang: indagati in 14. “Si scambiavano i video delle violenze”

Gli agenti di polizia lo hanno trovato in casa a Manduria (Taranto) in stato di denutrizione e su una sedia dalla quale probabilmente non si muoveva da giorni. Al vaglio degli investigatori anche alcuni filmati delle sevizie che il gruppo si era inviato tramite Whatsapp. Alcuni di questi risalirebbero addirittura a sei anni fa. Dodici dei ragazzi sotto accusa sono minorenni
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Segregato in casa per giorni, seviziato e picchiato fino alla morte. Dodici minorenni e due maggiorenni di 19 e 22 anni, sono indagati per la morte di un uomo 66 anni di Manduria, nel Tarantino. L’anziano è deceduto tre giorni fa in seguito al ricovero in ospedale, dopo essere stato trovato dagli agenti di polizia legato ad una sedia in casa. Al vaglio degli investigatori anche alcuni video delle sevizie che la baby-gang avrebbe condiviso in chat su Whatsapp. L’anziano soffriva di disagio psichico ed è stato costretto a rinchiudersi in casa e a non alimentarsi per giorni. Secondo quanto riferito dalla polizia ad alcuni quotidiani locali, ha subito una serie di assalti nella sua abitazione da parte del branco di ragazzi che lo avrebbero aggredito, rapinato e bullizzato.

Gli agenti del locale commissariato il 6 aprile scorso, su segnalazione di alcuni vicini, sono intervenuti nell’appartamento e hanno trovato il 66enne legato alla sedia dalla quale probabilmente non si muoveva da giorni. Nei video, diffusi tramite Whatsapp, i giovani si sarebbero ripresi mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e bastoni. Le procure, quella dei minori e quella ordinaria, indagano per i reati di omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. La vittima nei giorni scorsi è stata sottoposta a due interventi per suturare una perforazione gastrica e per una emorragia intestinale.

Secondo il quotidiano online “La voce di Manduria”, gli investigatori hanno in mano filmati anche meno recenti che sarebbero stati girati sei anni fa. La vittima, ricostruisce sempre il giornale, era ritenuta “il pazzo del Villaggio del fanciullo”, in riferimento al nome dell’oratorio che si trova di fronte alla sua abitazione. Un educatore della parrocchia ha scritto su Facebook “di aver ripreso tante volte i ragazzi che bullizzavano il signore, ma senza risultati”. I vicini di casa, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, hanno raccontato che l’anziano era bersaglio dei bulli dal 2012.

Oggi è prevista l’autopsia da parte del medico legale di Bari Liliana Innamorato, ma ci vorranno ulteriori esami di laboratorio per stabilire se la morte del 66enne sia stata causata dai traumi subiti a seguito delle aggressioni subite o, ad esempio, dallo stato di prostrazione e di degrado in cui l’anziano era caduto dopo essere stato bullizzato. “L’ultimo episodio di percosse che si ipotizza risalirebbe a febbraio. Il decesso è avvenuto a distanza di settimane. E anche in relazione alla contestazione dello stalking, si parla di presunti episodi che sono scollegati. Non abbiamo ancora alcun elemento per valutare la fondatezza o meno di queste imputazioni”.

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