Chissà quanti studenti, davanti a un test di matematica del liceo, avrebbero voluto avere in tasca un’Intelligenza Artificiale per togliersi dai guai. Ebbene, non averla avuta è stata una fortuna. La super Intelligenza Artificiale DeepMind di Google, che ha battuto un giocatore professionista a Go e ha migliorato l’efficienza dei parchi eolici, non ha superato un test di matematica per gli studenti del Regno Unito, volto a valutare l’apprendimento del programma della scuola statale, che include algebra, aritmetica, e altro.

L’algoritmo è stato addestrato su esercizi di algebra, calcolo e altri tipi di domande matematiche che avrebbero fatto parte dell’esame di matematica degli alunni sedicenni. DeepMind ha fallito perché ha incontrato serie difficoltà nel tradurre le domande di un semplice testo per le scuole superiori nelle operazioni necessarie per risolverlo.

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Il motivo è che il testo si componeva di un miscuglio di frasi e formule matematiche: due linguaggi completamente diversi tra loro, che richiedono la capacità di comprendere entrambi e di incrociare le informazioni in modo da elaborarle come un unico quesito. Sembra scontato per un essere umano, ma non lo è per un computer.

Una persona è in grado di analizzare numeri, operatori aritmetici, variabili e parole che compongono un’unica domanda, pianificare lo svolgimento delle operazioni nell’ordine corretto, usare algoritmi secondari per la composizione delle funzioni e memorizzare valori intermedi. In altre parole, applica la conoscenza acquisita di regole, processi e assiomi. Il computer non è capace di farlo, almeno oggi.

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Questo dimostra che se da una parte le intelligenze artificiali hanno acquisito la capacità di apprendere, e hanno una potenza di calcolo elevatissima, le loro abilità sono ancora limitate. Riescono a dare risultati eccezionali all’interno di un campo specifico, dopo che hanno appreso un elevato numero di informazioni. Il problema è che se cambia lo scenario non sono in grado di riadattarsi. È esattamente quello che è accaduto durante il test di matematica, per il quale il computer era stato istruito a dovere su un set di dati costituito da diversi tipi di problemi matematici. Era pronto per affrontare vari livelli di difficoltà matematica e persino per leggere il testo “a mano libera” in modo da poter fronteggiare le domande con i diagrammi. Però non era pronto per passare da un registro logico a un altro, attraverso linguaggi completamente differenti.

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