Dopo le proteste violente, i residenti di Torre Maura, quartiere della periferia est della Capitale, continuano a presidiare la strada di fronte al centro di accoglienza, di proprietà del Comune, dove ieri sono state trasferite alcune famiglie rom, in tutto circa una settantina di persone. Roma Capitale ha promesso di spostarli altrove ma la gente non si muove, “finché non se ne vanno tutti non ce ne andiamo da qua”, assicura un residente. La struttura prima ospitava richiedenti asilo e rifugiati politici e molti spiegano che non hanno avuto alcun problema con gli immigrati. I rom però no “perché sono tutti ladri”, spiega una signora, “non vogliono integrarsi e non si integreranno mai”, rimarca un altro. La soluzione proposta da più persone è la costruzione di nuovi campi rom lontani dalla città. Nessun passo indietro neanche sulle proteste di ieri, con macchine e cassonetti dati alle fiamme e il cibo per gli uomini, le donne e i bambini ospitati nel centro, buttati a terra e calpestati dai residenti infuriati. “Gli hanno acceso perfino i termosifoni”, aggiunge un signore

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