“La scuola dovrebbe essere una priorità per il futuro, ma è stata dimenticata”. Se c’è un caso emblematico della lentezza della ricostruzione pubblica, all’Aquila, è quello delle scuole. Nonostante le promesse e i soldi erogati, gli studenti sono ancora nei Musp (Moduli ad Uso Scolastico Provvisori), in periferia. Nessuna delle scuole del centro è tornata agibile. Clamoroso il caso del Cotugno, inizialmente fatto rientrare in un edificio ‘vero’, a seguito di una richiesta di accesso agli atti di alcuni genitori e insegnanti si è rivelato essere inagibile. Sfrattati per una seconda volta, dopo un periodo di ’scuola pomeridiana’ ospiti di altri istituti, hanno finalmente ri-ottenuto un Musp, anzi cinque, in parti opposte della città. “È un odissea che sembra non finire mai – spiega la dirigente scolastica Serenella Ottaviano -. Le scuole hanno lavorato tantissimo per mantenere la comunità e offrire il massimo dell’offerta formativa possibile, eppure a 30 chilometri da qui sembrano essersi dimenticati di noi”.

Articolo Precedente

Phi, il mistero della lettera che si trova dappertutto

next