Un mercantile dirottato mentre stava riportando in Libia 120 migranti appena soccorsi. E che adesso punta verso nord in direzione di Malta e Lampedusa. È quello che sta succedendo nel Mar Mediterraneo, secondo Matteo Salvini. “C’è in corso un’ipotesi di dirottamento di un mercantile che stava arrivando in Libia dopo aver soccorso migranti e che invece ora sta dirigendosi a nord, verso Malta o Lampedusa”, dice il ministro dell’Interno. Secondo il leader della Lega sarebbero stati gli stessi naufraghi a dirottare l’imbarcazione. “Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l’Italia la vedranno col cannocchiale”, aggiunge Salvini. A Malta, intanto, sono state allertate le forze armate e un portavoce militare ha definito il mercantile “nave pirata”.  Alla velocità attuale il mercantile potrebbe raggiungere le coste di Malta giovedì mattina presto. Una fonte governativa ha riferito che a bordo ci sono 77 uomini e 31 donne.

A bordo 120 migranti. Rotta verso Malta- Fonti del Viminale fanno sapere che il mercantile si chiama El Hiblu I e ha cambiato rotta in modo repentino, dopo che la motonave era arrivata fino a 6 miglia dall’ingresso del porto di Tripoli. Al momento il mercantile è entrato nella zona di ricerca e soccorso maltese. Le condizioni meteo non sono buone e ci vorranno ancora alcune ore di navigazione – a quanto si apprende – per capire se il mercantile si dirigerà verso Malta o verso Lampedusa. Secondo l’ong Mediterranea “Malta è in assetto militare antipirateria contro il cargo Elhiblu1. Ci auguriamo che l’Europa si comporti restando all’altezza della civiltà giuridica che proclama, in nome dei diritti fondamentali, ricordando che si tratta di esseri umani in fuga dall’inferno”. 

Il cambio di rotta. Salvini: “Sono pirati no naufraghi” –  L’intervento di soccorso dei 120 migranti da parte della motonave è avvenuto in zona Sar libica. La Guardia costiera libica ha coordinato il soccorso ed ha indicato al mercantile di provvedere al salvataggio di un’imbarcazione in difficoltà con 120 persone a bordo. La Guardia costiera ha indicato anche il porto di destinazione, Tripoli. La nave – battente bandiera delle Isole Palau – si è in un primo momento diretta verso il porto della Capitale aderendo ai comandi. Arrivata però a 5-6 miglia dal Tripoli, ha invertito la rotta dirigendosi verso nord . Secondo il ministro dell’interno perché sarebbe stata dirottata dagli stessi migranti appena salvati. “C’è una nave dirottata in giro per il Mediterraneo con un atto di pirateria. Non si azzardino ad avvicinarsi a noi! Non sono naufraghi ma pirati”, dice Salvini.

Online nessuna traccia da 14 ore – La situazione è monitorata dalla Guardia Costiera. Guardando la traccia dell’imbarcazione sul sito vesselfinder.com si nota come Elhiblu I stava tornando verso la Libia – la destinazione era Tripoli sin dall’inizio – dopo una rapida inversione in direzione Nord (cioè verso l’Italia). L’ultima segnalazione, però, risale alle alle 2 e 44 della notte: poi nessun altra informazione dall’imbarcazione, che dunque non emette il suo segnale da 14 ore.

Salvini: “Traffico criminale di esseri umani” – Durante una diretta facebook il ministro dell’Interno ha mostrato sulla cartina il punto in cui è la nave “a mezza via tra Italia e Malta. Io dico ai pirati: l’Italia scordatevela. Questa è la dimostrazione più evidente che non si tratta di un’operazione di soccorso ma un traffico criminale di esseri umani che arriva addirittura a dirottare un’imbarcazione privata. È un atto di delinquenza, di criminalità organizzata. Le acque italiane sono precluse ai criminali”.

 

Ong Mediterranea: “Assegnare porto sicuro” – Nel frattempo sulla vicenda interviene l’ong italiana Mediterranea. “Alla Elhiblu1 deve essere immediatamente assegnato un porto sicuro in un paese europeo dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali”, twitta l’organizzazione non governativa, che si è appena vista dissequestrare la nave Jonio, posta sotto sigilli nel porto di Lampedusa dalla procura di Agrigento la scorsa settimana. 


di Alberto Sofia

Il caso del mercantile dirottato arriva nel giorno in cui la procura di Roma ha inviato a Siracusa – che lo girerà all’ufficio competente di Catania – il fascicolo sulla vicenda Sea Watch. L’ufficio inquirente capitolino ha modificato le contestazione dell’inchiesta contro ignoti inizialmente aperta per omissione di atti di ufficio: adesso si ipotizza ora il reato di sequestro di persona. La vicenda, dunque, potrebbe trasformarsi in un nuovo caso Diciotti: il tribunale dei ministro aveva chiesto per Salvini l’autorizzazione a procedere per sequestro di persona ma il Senato l’ha respinta salvando il ministro dal processo. “Da Roma è stato mandato alla procura siciliana un atto sul fermo della nave Sea Watch: è in arrivo un altro processo nei confronti del cattivone Salvini? Non lo so, lo scopriremo solo vivendo, come diceva Battisti”, ha commentato il titolare del Viminale.

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