Sei mesi fa un giudice civile aveva stabilito un risarcimento di quasi cinque milioni di euro a una famiglia di Rovigo, per i danni irreparabili subiti dalla figlia, nel 2008, al momento del parto. La piccola era nata tetraplegica. Da allora e per il resto della sua vita avrà bisogno di cure e assistenza continue. Ma alla condanna delle compagnie assicuratrici non era seguita la messa a disposizione della somma. Soltanto quando la vicenda era finita sui giornali e i genitori di Eleonora Gavazzeni avevano denunciato gli imperdonabili ritardi, il meccanismo risarcitorio si era messo in moto. Ma adesso che la giustizia civile continua il suo corso, emerge una sconcertante novità. Davanti alla quarta sezione civile della corte d’Appello di Venezia le parti citate in causa (assicurazioni e medici), che hanno fatto ricorso, chiedono che la somma sia ridotta perché le aspettative di vita della piccola Eleonora sono ridotte. Insomma, non dovrebbero più pagare cinque milioni di euro, ma una cifra proporzionata alla durata probabile di vita.

“Non possiamo che provare rabbia, stanchezza e frustrazione, nel vedere come nostra figlia sia considerata al pari di un oggetto, senza un cuore e senza un’anima. – ha dichiarato la mamma Benedetta Carminati a “Il Gazzettino” – Per soldi si infierisce ancora su una bambina condannata ad una vita in gabbia per colpa di errori altrui e qualcuno si permette di dire quanti anni vivrà senza nemmeno visitarla, dicendo che siccome morirà presto dobbiamo restituire il risarcimento che il giudice in primo grado ha deciso con una sentenza esecutiva”.

L’invalidità al 100 per cento è stata accertata. Fuori discussione anche la causa, ovvero le lesioni neurologiche subite durante il parto all’ospedale di Rovigo. L’avvocato Mario Cicchetti, che assiste la famiglia, spiega: “Le due compagnie assicuratrici dell’Ulss Polesana e delle due dottoresse, AmTrust e Lloyd’s, hanno presentato due pareri con i quali si vorrebbe rideterminare l’ammontare del risarcimento, sulla base di una presunta aspettativa di vita della bambina, che per il dottor Claudio Rota dell’ospedale di Sassuolo sarebbe fra i 30 e i 40 anni e per il professor Marcello Orzalesi sarebbe fra i 10 e i 20 anni. Quindi Eleonora dovrebbe essere già morente perché ha 10 anni”. Ma anche l’Ulss Polesana intenderebbe mettere in discussione la responsabilità dei due medici, già accertata da sentenza penale in grado di appello.

Il risarcimento totale è di 4 milioni 693 mila euro, di cui 2,7 milioni di euro di danno patrimonale e il rimanente di danno non patrimoniale. La prima voce è il frutto di un calcolo di 3mila euro al mese per 70 anni di vita. Ed è quello che le compagnie assicuratrici mettono ora in discussione.

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