“Non dobbiamo rincorrere Salvini a destra sui temi della sicurezza altrimenti ci facciamo del male”. Parola di uno dei tanti elettori che questa mattina si sono recati ai seggi di Milano per eleggere il nuovo segretario del Pd. A Quarto Oggiaro periferia nord di Milano, c’è un via vai continuo di persone, in gran parte pensionati, che chiede unità al proprio partito: “Noi se siamo in quattro, siamo capaci di fondare cinque partiti” scherza fuori dal seggio un anziano mentre una un padre e figlio di origine somala entrano a votare: “Oggi è importante votare perché nel paese c’è un clima di razzismo dilagante per noi che abbiamo origine straniera. La sinistra è antifascista, è una cosa diversa dal M5s”. Ma sul rapporto con il M5S c’è anche chi è possibilista: “Mai dire mai, se cambiano non è detto che non possano nascere alleanze”. Spostandoci a sud, nel quartiere di Barona, la situazione non cambia: anche qui l’età media dei votanti è molto avanzata e anche qui gli scrutatori hanno registrato un grande affluenza. “Dobbiamo ripartire dal tema del lavoro – racconta un pensionato uscendo dal seggio – lavoro vero per i nostri giovani e non finto come il reddito di cittadinanza”. Se il futuro del governo resta incerto, l’unica certezza, stando alle parole di una elettrice, è che “il PD esisterà per sempre perché non potremo mai diventare leghisti né pentastellati, questa è la nostra casa”

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