Proposta editoriale numero 25. Chi fosse interessato può leggere qui. Buona lettura con La collezione, di Flavia Selli.

Incipit (prologo)

Belvedere sopra Zogno, Valle Brembana – agosto 1998

“Perché diavolo ha voluto ci incontrassimo qui?”. L’interpellato aveva sfilato la pipa dalle labbra e si era preso il tempo di riservarle una lunga occhiata, prima di limitarsi a puntarne il bocchino verso un punto al proprio fianco. “Sto bene in piedi”. Declinò quasi in un ruggito il sopravvenuto, fissando gli occhi sulle proprie scarpe inzaccherate. “Allora?”. “Allora… Perché qui? Mmh… perché no?”, esordì finalmente l’uomo con la pipa, non prima di aver nuovamente assaporato una lunga boccata del suo prezioso Danish Black. “Qui è tutto così piacevole… una meravigliosa giornata di sole, e il panorama è così… interessante”.

“Non è quello che intendevo”. L’interlocutore fissò di sbieco la seduta cui era stato invitato, poi con evidente malagrazia, sbottonò la giacca e vi si appollaiò. “Sarebbe stato ben più comodo se…”
“Oh, questo splendido erratico è qui da centinaia di migliaia di anni – lo interruppe il fumatore picchiettando sulla roccia una mano aperta – e lo sarà ancora per altrettanti: un masso storico; uno scranno nobile. Non vorrà paragonarlo a una squallida sedia in plastica da ufficio, vero Mister? Non le spiace se la chiamo Mister, non è vero? In realtà non ci hanno mai presentati. Ecco, vede, non è poi così scomodo, se ci si sa adeguare”.

Breve estratto scelto dall’autore

Avrebbe giurato di avere riaperto gli occhi. La percezione di sé in quel momento era oltremodo strana e limitata a vertigini di colori improvvise in quel buio che sentiva invece caldo e quasi piacevole. Era come se la sua testa, staccata dal corpo, fluttuasse in quell’oceano denso ed avvolgente, dove lame di luce provavano a ferire i suoi occhi e rimbombi indistinti disturbavano martellanti quella sua quiete innaturale. Ma c’era qualcos’altro, oltre la sua testa: un po’ più in giù, forse. Una sorta di fastidio, che sentiva giungere a minacciare quella sua grata evanescenza.

Credette di scuotersi a scacciare quel disturbo e tenerlo lontano da sé. Lo percepì invece ancora più forte ed aggressivo. Si era impadronito ormai dei suoi sensi e lo sentiva spostarsi sempre più verso l’alto, verso quel suo mondo sospeso. “No”, pensò. Avrebbe voluto restare per sempre così, fluttuante ed inaccessibile, ma un fiotto di luce più intenso dei precedenti lo raggiunse e si impossessò di lui. John sentì un dolore bruciante al petto e, conscio della nuova situazione, vomitò violentemente. “Sta rimettendo” qualcuno gridò. E per John non fu più possibile rientrare in quel buio.

Quarta di copertina

Quando Veronica, laureanda non più giovanissima in Scienze della Terra, affronta una delle abituali esplorazioni in grotta tra gli amati monti dell’Alta Valle Brembana, non si aspetta la scoperta di un mondo sotterraneo del tutto nuovo: il crollo di un diaframma roccioso la condurrà attraverso cunicoli inesplorati a grotte meravigliose, ma anche a un ritrovamento che le segnerà per sempre l’esistenza. Allo shock del reperimento di un corpo pressoché mummificato dal tempo si aggiungerà il terrore di ritrovarsi le funi di risalita recise in un attentato alla propria vita ed il ferimento quasi mortale del compagno John, rimasto ad attenderla in superficie. Ma anche un enigma: un criptico messaggio che lo sfortunato deceduto sembra abbia affidato, almeno un decennio addietro, alle viscere della terra in punto di morte.

Un susseguirsi di eventi intrecceranno l’esistenza di Veronica, milanese amante della montagna più pura, tra sentimenti, amicizie, il lavoro per la tesi e le mille domande cui vorrebbe dare una risposta: chi e perché ha tentato di uccidere lei e il suo John? Chi era l’uomo della grotta e che significato ha il messaggio da lei lì ritrovato e che le autorità sembra rifiutino di considerare? Chi è davvero John, che scoprirà presto non essere l’amorevole biologo inglese con cui sognava di condividere il proprio futuro? Soprattutto che cos’ha a che vedere tutto questo con la galleria stradale che, progettata da decenni a porre definitivamente termine a tante problematiche di transito e accesso alla Valle, e il cui varo sia coevo alle tante altre prontamente messe in opera, non ha ancora visto la luce? A rischio della vita Veronica continuerà a cercare fino a trovare tutte le risposte, svelando un inatteso coinvolgimento della Valle in un intrigo legato a interessi e traffici internazionali.

Note biografiche

Flavia Selli è lo pseudonimo assunto da Flavia Scarselli quale autrice di romanzi: 57enne milanese laureata in Scienze della Terra ed ex insegnante di discipline scientifiche presso istituti superiori, divide oggi il proprio tempo tra la provincia di Como dove risiede e quella dell’alta bergamasca, dove ama ritirarsi per immergersi nella scrittura.

Al suo attivo annovera collaborazioni nella stesura di saggi e pubblicazioni di carattere scientifico in ambito universitario, e di testi divulgativi per enti locali. Nel gennaio del 2017 ha visto la pubblicazione del suo primo romanzo, un thriller di carattere giallo/noir ambientato tra Milano e Praga, Il Bianco e il Nero, un esordio che ha conquistato da subito prestigiosi premi letterari internazionali e nella cui promozione è tuttora impegnata, con firmacopie ed eventi di presentazione.

La Collezione è il secondo romanzo ultimato, anch’esso thriller, ambientato tra i monti dell’Alta Valle Brembana, dove luoghi e situazioni reali incontrano, nella fantasia dell’autore, inganni, misteri ed intrighi internazionali.

Mail: flaviascarselli@yahoo.it

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Un nemico è il miglior amico della propaganda. Specie di quella populista

next