“Considero che non sia giusto processare esclusivamente Salvini per il caso Diciotti”. Alessandro Di Battista, intervistato da Bruno Vespa nel salotto di “Porta a porta“, ha parlato della linea che i 5 stelle intendono adottare in Giunta per le immunità quando si dovrà decidere sull’autorizzazione a procedere contro Salvini. “Ritengo che il presidente Conte debba fare un atto formale, scrivere una documentazione nei confronti del Tribunale dei ministri e della giunta” per le autorizzazioni “che attesti il fatto che quella decisione” è stata “un atto di governo condiviso”. Il premier gli ha risposto a distanza poco dopo: “Mi assumo la responsabilità politica del caso Diciotti”, ha detto intervenendo da Malta.

Quindi l’ex deputato ha sposato la linea dell’autodenuncia, già evocata nelle scorse ore dal viceministro Lorenzo Fioramonti. Ma non solo. Per Di Battista, questo non esclude il fatto che i 5 stelle voteranno a favore dell’autorizzazione a procedere: “Credo proprio che voteremo sì: poi cercheremo una soluzione tutti assieme. Mancano due settimane, si mettano intorno a un tavolo Salvini, Di Maio, Conte e Toninelli per trovare una soluzione che rafforzi il governo”. E ha chiuso: “Può cambiare tutto in 24 ore, così come è cambiata la versione di Salvini… Gli consiglio di rinunciare a immunità, allo stesso tempo credo che Conte debba assumersi anche formalmente questa responsabilità”. Quindi Di Battista ha aggiunto: “E’ molto complicato per il M5s votare contro una autorizzazione a procedere. Questa è la nostra storia” ma “quella decisione è stata presa” da Salvini “con il premier Giuseppe Conte e i ministri Di Maio e Toninelli”.

Vespa ha poi chiesto a Di Battista cosa pensa del ministro dell’Interno, anche alla luce dei loro numerosi scontri a distanza: “Non è vero che Salvini non mi piace, lo conosco, l’ho incontrato due volte. È evidente che col 32% non si poteva andare all’opposizione, bisognava trovare un compromesso. Qualunque cosa faccia Salvini sembra la notizia principale, il sistema mediatico l’ha un po’ scelto: un giorno gli danno del razzista, un giorno dello statista. Ho sempre detto che sosterrò questo governo”.

Di Battista ha anche parlato del nodo Tav che da settimane vede scontrarsi i soci di governo. “Non vi nego”, ha detto, “che quando sono tornato, non dico che ho posto condizioni, ma ho detto che la questione no Tav per me era prioritaria. Ho detto: ‘Mi impegno questi quattro mesi ma mi voglio impegnare sul ritiro in Afghanistan. Chiedo che ci sia il no Tav prima possibile”. Proprio il tema Afghanistan nelle scorse ore è stato ulteriore motivo di scontro dentro l’esecutivo dopo che il ministro degli Esteri Moavero ha accusato di aver scoperto del ritiro dalle agenzie di stampa: “Dico al ministro degli Esteri che la posizione del M5s sull’Afghanistan l’ha sempre saputa”, è stato il commento di Di Battista.

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