“A dieci settimane” dal 29 marzo, “non è mai stato così elevato il rischio del no deal“. Il capo negoziatore Ue Michel Barnier in aula a Strasburgo dopo il voto di martedì sera nella House of Commons che ha bocciato l’accordo tra Londra e Bruxelles, ammette la possibilità sempre più concreta di una hard Brexit. “Adesso nessuno scenario può essere escluso, in particolare quello che abbiamo sempre voluto evitare: l’uscita” del Regno Unito “senza accordo“, ha spiegato Barnier. Al Parlamento Ue è il giorno del dibattito sulla Brexit e su come reagire alla possibilità che si arrivi alla deadline del 29 marzo senza un’intesa. “Siamo preparati all’opzione”, commenta la cancelliera tedesca Angela Merkel, sottolineando che adesso si lavora “per fare in modo che i danni, che comunque ci saranno, siano i minori possibili“. Era “un accordo negoziato per più di un anno e mezzo e vorrei rendere omaggio a Barnier per aver mantenuto l’unità fra i 27″, sono invece le parole del premier spagnolo Pedro Sanchez alla Plenaria.

“La nostra determinazione è evitare uno scenario di questo tipo”, prosegue Barnier riferendosi a un’uscita senza accordo, “ma abbiamo anche la responsabilità di essere lucidi“. “È la ragione per cui intensificheremo i nostri sforzi per prepararci a questa ipotesi”. “Questo lavoro – aggiunge il capo negoziatore Ue – dovrà essere accelerato, insieme a tutti i partner e gli attori che in tempi strettissimi potrebbero essere costretti ad adottare misure d’emergenza per far fronte alle possibili conseguenze di questo scenario”.

Merkel e Sanchez
“Cerchiamo di trovare una soluzione ordinata, ma siamo anche preparati all’opzione che una tale soluzione ordinata non ci sia”, dice Merkel. “Per questo domani il Parlamento tedesco si riunirà per consultarsi sulle leggi che sono state elaborate e che entrerebbero in vigore nel caso in cui non ci fosse una soluzione“, spiega la cancelliera. Merkel critica poi il voto della Camera dei Comuni e sottolinea che adesso si lavora “per fare in modo che i danni, che comunque ci saranno, siano i minori possibili”. “Abbiamo ancora tempo per trattare ma adesso la premier britannica Theresa May deve fare una proposta”, aggiunge la cancelliera a Berlino durante uno statement sulla bocciatura della Brexit.

“Rispetto il risultato ma non posso che rammaricarmi“, le fa eco anche il premier Sanchez. “E’ il miglior accordo possibile che protegge gli interessi del Regno Unito e dell’Ue, è la soluzione che tutela i diritti dei cittadini – aggiunge – La Brexit è una disgrazia, nessuno ci guadagna, tutti perdono e soprattutto i più vulnerabili. Mi auguro che il Regno possa continuare ad avere stretti legami con l’Ue”.

Le istituzioni Ue
“Il voto di ieri sera è stato chiarissimo. Adesso dovremo cercare una via d’uscita. La commissione si rammarica per la bocciatura dell’accordo, perché noi pensiamo che fosse la migliore soluzione possibile”, commenta anche il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans. “Dobbiamo essere pronti a ogni possibile ipotesi anche ad un’uscita senza accordo che avrebbe conseguenze molto più ampie sia per il Regno Unito che per l’Ue. Ma la commissione sarà pronta per garantire una reazione ad un qualunque risultato”.

“Non credo che ci sia molto da cambiare. Al Regno Unito era stato concesso tutto ciò che chiedeva quando era parte integrante dell’Unione europea. E’ stato concesso tutto ciò che potevamo concedere senza ledere gli interessi dei cittadini europei: non credo che si possa aggiungere altro”, ha detto a Radio Anch’io il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. “Non si potrà cambiare il contenuto dell’accordo, che è già stato approvato dalla Commissione europea”, ha chiarito Tajani. Per il presidente dell’Europarlamento è chiaro che “i problemi sono tutti nel Regno Unito, non sono in Europa: i 27 Paesi nell’Ue, il Parlamento europeo, la Commissione europea e il Consiglio europeo sono tutti concordi nel mantenere una posizione”.

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