“Oggi è successa una cosa molto importante: Beppe Grillo e Matteo Renzi hanno sottoscritto (insieme a molti altri), un patto a difesa della scienza“. Così sul suo sito il virologo Roberto Burioni , sostenitore delle recenti leggi sull’obbligo vaccinale, lancia un appello, una sorta di manifesto, rivolto a tutte le forze politiche italiane. E a firmarlo, scrive lui stesso, sono in molti, con orientamenti politici diversi: dal fondatore del Movimento 5 stelle all’ex segretario del Pd. Ma non solo, in fondo al post, pubblicato sul suo sito Medical Facts, si leggono i nomi anche del direttore del Tg La7, Enrico Mentana, e dell’attivista dell’Associazione Luca Coscioni, Mina Welby.

Proprio la firma di Beppe Grillo ha provocato numerose polemiche. Tanto che dopo qualche ore, il garante M5s ha rivendicato sul suo blog di aver firmato il patto, ma ha anche precisato di non averlo ricevuto da Roberto Burioni (“non lo conosco”) ma dal professor Guido Silvestri: “Condivido con voi il Patto Trasversale per la Scienza – dice rivolgendosi ai lettori – perché il progresso della scienza deve essere riconosciuto come un valore universale dell’umanità e non può essere negato o distorto per fini politici e/o elettorali”. Le giustificazioni non sono bastate per una parte degli attivisti M5s che hanno visto questo gesto come un tradimento sul tema vaccini. Addirittura secondo alcune ricostruzioni, il vicepremier Luigi Di Maio avrebbe sbottato alla notizia. “Burioni no..”, ha detto secondo quanto riferito dall’agenzia Adnkronos. In ogni caso Grillo in serata ha pubblicato un nuovo articolo in cui specifica: “Trovare stupefacente che io abbia sottoscritto questo patto richiede una mentalità pari a quella dei terrapiattisti”, si legge. “Davvero io posso essere No-Vax? Per credere seriamente ad una cosa del genere bisogna avere un tipo di mentalità da terrapiattista“. Per Grillo “non c’è stata nessuna svolta, io critico l’obbligatorietà dei vaccini che è questione politica; non i vaccini in sé, che quando sono sicuri ed efficaci rappresentano il frutto della scienza” scrive. “La scienza, fra le cose umane del mondo, è il luogo in cui il dubbio ha maggiore probabilità di sopravvivenza. Obbligare o meno le persone a vaccinarsi in massa è una questione politica, come gli stessi Burioni e Silvestri hanno confermato sui media” sottolinea Grillo che spiega: “l’ideazione e messa a punto di un certo farmaco è una questione della scienza. Se questo farmaco sarà obbligatorio o meno è politica”. Chi sono allora i veri terrapiattisti? “Chiunque non introduca il dubbio nel percorso mentale, chiunque sia così certo è un potenziale terrapiattista. Al limite sono persone divertenti da ascoltare, ma prenderli ad esempio non è certo normale. Ma la riflessione obbligatoria che questo episodio, di per sé insignificante, comporta, esula da tutti i vaccini e dai pianeti del mondo!”. Quindi ha concluso replicando all’ex ministra della salute Lorenzin che ha detto di “approvare la svolta” di Grillo.“Non c’è stata nessuna svolta. Così la Lorenzin credeva che io fossi No Vax: un ragionamento da terrapiattisti radicali”

Il manifesto firmato da Grillo e Renzi
Il manifesto definisce delle linee guida, senza entrare nel merito dei provvedimenti: “Ci si può dividere su tutto, ma una base comune deve esserci. La scienza deve fare parte di questa base”, prosegue Burioni. “Perché non ascoltare la scienza significa non solo oscurantismo e superstizione, ma anche dolore, sofferenza e morte di esseri umani”, continua per poi chiudere, prima di elencare i 5 punti chiave del documento, con una citazione. “Ha detto Albert Einstein che la ‘scienza, al confronto con la realtà, è primitiva e infantile. Eppure è la cosa più preziosa che abbiamo’”, conclude, sottolineando ancora una volta i due principali firmatari del “Patto trasversale per la Scienza” (questo il nome del documento), “persone rivali e distanti che sono d’accordo sul fatto che non possiamo permetterci di buttarla via”.

Cinque, appunto, gli appelli rivolti al mondo della politica che deve impegnarsi in primis “sostenere la scienza”, come “valore universale di progresso dell’umanità, che non ha alcun colore politico e che ha lo scopo di aumentare la conoscenza umana e di migliorare la qualità di vita”. Chiesta anche una “non tolleranza” delle cosiddette forme di pseudoscienza o pseudomedicina che, si legge, “mettono a repentaglio la salute pubblica come il negazionismo dell’AIDS, l’anti-vaccinismo, le terapie non basate sulle prove scientifiche”. Fondamentale, inoltre, promuovere leggi che fermino “l’operato di quegli pseudoscienziati che creano paure ingiustificate tra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica”. Il quarto punto, poi, si rivolge alla prevenzione, chiedendo ai politici di “implementare programmi capillari d’informazione sulla Scienza per la popolazione”. Infine, scrive Burioni, “tutte le forze politiche italiane s’impegnano affinché si assicurino alla Scienza adeguati finanziamenti pubblici, a partire da un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base”.

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