Quasi 100 ettari di bosco sono già stati distrutti da un vasto incendio divampato giovedì 3 gennaio sul monte Martica, a Varese. Le fiamme, alimentate dal vento e dalla condizione del sottobosco molto secco per via della stagione, hanno raggiunto la cima della montagna e si sono estese anche sul versante opposto, in Valganna, nel territorio di Induno Olona. Per tutta la notte un presidio dei vigili del fuoco ha monitorato la situazione e le operazioni di spegnimento sono riprese all’alba di venerdì, quando è stato allestito un campo base con anche 60 volontari arrivati da tutta la provincia. Sul posto sta operando un Canadair e a breve arriveranno altri tre mezzi aerei, tra cui due elicotteri del servizio antincendio regionale, per lanci d’acqua sul fronte più attivo delle fiamme, che nel buio della notte erano visibili a distanza di decine di chilometri, in tutta la provincia di Varese e addirittura da Milano.
Dai primi accertamenti dei vigili del fuoco sembra che l’origine dell’incendio sia dolosa: già nei giorni scorsi infatti, c’erano stati diversi focolai nel Varesotto, soprattutto nella zona del Luinese, e per questo sempre giovedì la Regione aveva diramato un’allerta arancione per rischio incendi su tutta la Lombardia. Secondo quanto riporta Varese News, le fiamme sono divampate alle spalle del ristorante Motta Rossa, un centinaio di metri all’interno del bosco del monte Martica. Il fuoco ha iniziato a risalire velocemente il pendio e si è diviso in due fronti. Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha chiesto nella notte al Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti di attivarsi presso la Protezione civile per attivare il maggior numero di mezzi, richiesta accolta dalla Prefettura.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha raggiunto il centro di coordinamento dei vigili del fuoco: “C’è un incendio molto esteso – ha spiegato il governatore che abita in zona -. Le misurazioni fatte con un drone stamattina alle 6 parlano di 4 km di perimetro e 94 ettari bruciati. È un fronte di centinaia di metri che avanza rapidamente da cui stanno scappando anche i cinghiali”. “Fortunatamente la vegetazione è un po’ rada e quindi le fiamme sono abbastanza basse, ed è calato il vento. Al momento – ha aggiunto – sono al lavoro tre elicotteri e un canadair e un altro mi hanno detto che è in arrivo”.