Sono stati identificati gli occupanti dei pullman di Torino e Bologna, su cui viaggiano gli ultras protagonisti della rissa di sabato mattina, nell’area di servizio di Chianti Sud sulla A1, che ha causato la rottura, con un sasso, di un finestrino di un altro pullman di tifosi granata con donne e bambini. Come spiegano gli investigatori gli ultras del Torino sono stati intercettati al loro arrivo a Roma, mentre quelli bolognesi sono stati fermati all’altezza di Arezzo da quattro pattuglie della polizia stradale, per poi essere scortati presso la caserma della polstrada di Arezzo. Gli agenti hanno annotato anche il loro abbigliamento, in modo da consentire agli investigatori della digos fiorentina, tramite i video di sorveglianza, di risalire ai responsabili. I supporters coinvolti rischiano una denuncia per rissa e possesso di oggetti atti a offendere. Il fatto arriva ad appena tre giorni dagli incidenti di San Siro che hanno portato alla morte dell’ultras del Varese Daniele Belardinelli.

Secondo una prima ricostruzione fatta dalla polizia anche sulla base delle immagini raccolte, la rissa sarebbe iniziata quando una cinquantina di ultras granata si sono diretti verso una trentina di supporter rossoblù. I due gruppi si sarebbero fronteggiati con calci e pugni, usando anche bottiglie vuote e cinture. Da questi tafferugli sarebbe poi partito il sasso che ha mandato in frantumi il vetro dell’altro pullman granata, estraneo alla vicenda, senza causare feriti. In base alle prime risultanze investigative, sembra che la pietra sia stata lanciata dalla parte dei bolognesi.

“Stavamo aspettando gli ultimi amici per ripartire quando siamo stati investiti alle spalle da una sassaiola da parte dei tifosi del Bologna” racconta un tifoso granata, citato da La Stampa. “In tanti anni di trasferte – continua – non ci era mai capitata una cosa del genere, siamo sempre stati un gruppo tranquillo. Abbiamo avuto paura, il pullman è danneggiato ma per fortuna siamo riusciti a riprendere il viaggio verso Roma”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, a sua volta criticato in questi giorni per l’atteggiamento nei confronti del tifo, ha commentato sui social: “Cominciamo col tenere in galera questi deficienti, che non dovranno mai più mettere piede in uno stadio finché campano. Un vero tifoso non lancia sassi né usa coltelli, tolleranza zero“.

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