Una messa in memoria delle vittime dell’aborto, dell’eutanasia e della fecondazione artificiale. La celebrazione, presieduta dal vescovo Tommaso Ghirelli, si terrà venerdì 28 dicembre alle 18,30 nella collegiata di Lugo in occasione della liturgia dei Santi innocenti martiri. Ad annunciare il momento di preghiera è un volantino diffuso nella città romagnola con tanto di citazione di madre Teresa di Calcutta: “L’aborto è il più grande nemico della pace perché se una madre può uccidere un figlio ciò significa che gli esseri umani hanno perso totalmente il rispetto per la vita e più facilmente possono uccidersi a vicenda”.

Nell’annuncio compare anche il numero verde dove chiamare in caso di necessità. A spiegarci il senso dell’iniziativa è Franca Corelli Grappadelli, presidente del Movimento per la vita di Lugo: “La Messa non è solo per i bambini abortiti ma anche per le madri perché l’aborto lascia una ferita nelle donne. La nostra preghiera è anche per loro e per il personale sanitario che pratica l’aborto. Non vorrei mai essere nei panni di un medico che accetta di far perdere un bambino ad una donna. L’aborto è la soppressione di un essere vivente: questa è un’evidenza scientifica.”.

Un rito che viene fatto ogni anno e che ultimamente oltre alla preghiera per le vittime dell’aborto vuole ricordare anche chi sceglie la strada dell’eutanasia e della fecondazione artificiale: “L’eutanasia in diversi Paesi del mondo è legale ma non è buona cosa. Se andiamo indietro negli anni anche nella Germania di Adolf Hitler c’erano leggi ma non erano giuste”. E a proposito di fecondazione artificiale Franca Corelli aggiunge: “Si parte dal concepimento: nel momento della struttura del completo cromosomico lì la medicina fa iniziare la vita umana”. Il pensiero della presidente va poi ai bambini ma anche a quella decina di mamme che quest’anno hanno scelto di rivolgersi al Movimento per la vita perché in dubbio sulla scelta da fare: “Facciamo quello che possiamo attraverso un aiuto concreto e l’ascolto. La cosa più importante per una donna è non sentirsi sola”.

A fare ulteriore chiarezza sul senso di questa celebrazione è il vescovo della diocesi di Imola, monsignor Tommaso Ghirelli: “Il 28 dicembre è la festa che celebra i fanciulli che furono uccisi quando Erode cercava Gesù e fece uccidere tutti i bambini della zona di Betlemme: è una parte della liturgia del tempo natalizio. In questa occasione il Movimento per la vita prega per le vittime dell’aborto, dell’eutanasia e della fecondazione artificiale”. Monsignor Ghirelli aggiunge: “L’aborto oggettivamente è un crimine poi che le singole persone siano responsabili, colpevoli e coscienti questa è un’altra cosa: la persona non si può giudicare. Anche l’eutanasia è una cancellazione della vita: è il segno di una persona che non è aiutata ad accettare la vita anche nelle sue sofferenze. Il rimedio non è sopprimere la vita ma curare e amare queste persone senza lasciarle abbandonate. Così nella fecondazione artificiale dove ci sono tanti embrioni che vanno buttati via”.

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