“Spenderemo un po’ di meno ma solo perché ci sono dei soldi che ci avanzano, ne avevamo previsti in più di quelli che servivano”. A Mattino5 Luigi Di Maio torna sul braccio di ferro con Bruxelles per la manovra sulla quale, dice, “io, Salvini e Conte siamo perfettamente allineati, per andare all’obiettivo e cioè aiutare le persone più in difficoltà”. Spiega che, nonostante l’aggiustamento chiesto dall’Europa, le misure non cambiano, e sottolinea che “solo che dalle relazioni tecniche stiamo scoprendo che avevamo previsto più soldi” del necessario.

L’intenzione dell’Italia di far scendere il rapporto deficit/pil previsto dalla legge di Bilancio dal 2,4 per cento al 2,04 è stata annunciata annunciata ieri da Conte, a Bruxelles per il Consiglio europeo. Una revisione che però per il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici non è sufficiente e ha bisogno di “altri passi in avanti”. E proprio Moscovici ieri aveva innescato la polemica ritenendo accettabile la possibilità di Parigi di sfiorare il 3% per placare la protesta dei gilet gialli. “Avrei tanta voglia di rispondere – ha commentato Di Maio -, ma Conte e Tria stanno trattando con Bruxelles non voglio creare problemi”. Ha però aggiunto che “sicuramente oggi è un’Europa che guarda ai paesi in maniera diversa”, ma ha ribadito che “in questo momento l’obiettivo è portare a casa le misure previste nel contratto ed evitare la procedura di infrazione. Gli italiani ci chiedono di non andare in guerra con l’Ue ma mantenere le promesse”.

“Le relazioni tecniche che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni dalla Ragioneria e dal Ministero del Lavoro su quota 100 e sul reddito di cittadinanza – ha proseguito – ci dicono che la platea invariata costeranno di meno. Il reddito per esempio costerà 1,2-1,3 miliardi in meno perché parte a marzo. Anche se le pensioni di Cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per quota 100 considerato il divieto di cumulo abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno”. Poi aggiunge: “Preleveremo molti più soldi dalle pensioni d’oro. Oltre al taglio in tre scaglioni, 20, 35 e 40 per cento, ci sarà il raffreddamento, cioè non adegueremo al tasso di inflazione le pensioni d’oro. E in questo modo contiamo di recuperare oltre un miliardo. Infine, ci sarà la dismissione degli immobili, che venderemo non più a prezzo catastale ma a prezzo di mercato. E la cessione di questi beni dovrebbe valere uno 0,9 di Pil“.

E specificando quanto già anticipato ieri, aggiunge che le norme su “chi può accedere a quota 100, a chi sarà alzata la pensione minima, a chi la pensione di invalidità” non si scrivono nella legge di bilancio, ma “si scriveranno in un decreto” e “siamo pronti ormai anche per fare il decreto sull’aumento delle minime, su quota 100 e sul reddito di cittadinanza”. Rassicura che “non ci sarà nessuna tassa sull’auto delle famiglie degli italiani né nuove né in uso” e sarà introdotto solo “un ecobonus sulle auto elettriche, ibride e a metano, perché ci sono città ostaggio dell’inquinamento. Dobbiamo iniziare rivoluzione della mobilità in Italia”.

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