“Il Popolo della Famiglia propone di erogare il reddito di maternità. Si tratta di un bonus da 1000 euro netti al mese, per tutte le donne, sposate o non sposate, che rinunciano al lavoro per dedicarsi completamente ai figli“. Lo annuncia ai microfoni di Uno, nessuno, 100Milan (Radio24) il leader del movimento cattolico, Mario Adinolfi, che spiega: “E’ una proposta moderna, visto che la denatalità è un problema moderno. Scommettiamo che così nascono più figli? Non viene mai data una soluzione alla denatalità, ma vengono scritti sempre bellissimi editoriali su questo problema. Noi invece l’abbiamo indicata. Diamo 96mila euro per i primi 8 anni di vita del bambino, così finalmente si fa capire che un figlio è una ricchezza e non uno strumento che ti riduce alla povertà. Il lavoro di una madre è un vero lavoro. Siamo stanchi di vedere le donne-mamme, trattate come donne di serie B se non fanno il lavoro fuori casa. In più” – continua – “vogliamo dare alle donne la possibilità di scegliere se lavorare fuori casa o lavorare in casa. Vogliamo quindi dare una libertà in più. E’ una bellissima occasione per le donne. Non capisco le donne che protestano. Non abbiamo fatto chiacchiere, ma abbiamo depositato una proposta di legge alla Corte di Cassazione e stiamo raccogliendo le firme per tutte le strade d’Italia, per essere esaminata dal Parlamento è necessaria la sottoscrizione di 50mila persone“.

E aggiunge: “La nostra proposta ha assolutamente dei costi compatibili con la finanza pubblica. Il reddito di cittadinanza si rivolge a 6,5 milioni di persone. Purtroppo, come ci dicono i dati Istat, le mamme che fanno un figlio in un anno sono poco più di 350mila. Molte di queste mamme lavorano, quelle che non lavorano potranno accedere al reddito di maternità. Il costo è una inezia, si aggira a un miliardo l’anno. Si potrà arrivare a 3 miliardi l’anno quando il provvedimento andrà a regime. Si tratta di una indennità e quindi non sottoposta a tassazione. Se fai due figli, ti parte quando nasce il secondo figlio. Se hai un figlio disabile o hai quattro figli, diventa vitalizia, come per i parlamentari. Noi, insomma, vogliamo fare una rivoluzione“.

Adinolfi si pronuncia poi sulla polemica social che ha investito lo chef Carlo Cracco , il quale, durante Hell’s Kitchen Italia, ha definito ‘barboncino’ un concorrente che si era commosso, dubitando ironicamente della sua mascolinità: “Solidarizzo con Cracco, perché il tema della virilità è molto interessante. Può anche succedere di piangere, ma mi piace questa idea di un maschio finalmente virile che non faccia sempre la scenetta da Grande Fratello Vip, dove appare il cugino di terzo grado e scoppia in lacrime a dirotto. Un bel maschio virile che non piange in tv è una cosa che ha un suo valore. La femminilizzazione del maschio è un problema della nostra società. Sinceramente non ricordo mio nonno o mio padre piangere, anche se io davanti ai film mi commuovo come una femmina”.

Stoccata finale a M5s e al Pd: “Mimmo Lucano ha detto: ‘Come può un cristiano votare Salvini?‘. Veramente i cristiani, secondo me, non possono votare né Pd, né M5s. I 5 Stelle a Roma mi hanno tolto i manifesti con la denuncia sull’utero in affitto e il Pd ha fatto la legge sul biotestamento e quella sulle unioni tra omosessuali. Sono cose che vanno contro la dottrina cristiana. Dire ‘non votare Salvini’ mi sembra una banalizzazione del problema”.

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