Sopralluogo e sequestro. La vicenda dei terreni della famiglia Di Maio a Mariglianella ha avuto uno sviluppo per certi versi inatteso. In mattinata tre agenti della polizia municipale del comune in provincia di Napoli sono andati in corso Umberto 69 per verificare se sul fondo di cui è comproprietario il padre del vicepremier Luigi Di Maio ci fossero realizzati senza permesso. E ne hanno trovati quattro, come confermato dal sindaco di Mariglianella Felice Di Maiolo. Si tratta di piccole opere di pertinenza di una vecchia masseria come un box con la copertura in lamiera.

“Dopo una denuncia giornalistica, è stato fatto un sopralluogo iniziato lunedì mattina, quando non è stato possibile entrare perché non erano presenti i proprietari. Sono stati convocati e stamattina è stato fatto il sopralluogo e sono stati accertati dei manufatti abusivi”, ha detto a Sky TG24 Di Maiolo. “Inoltre è stato rilevato l’abbandono di rifiuti su tre piazzole e anche su questo è stato fatto un sequestro. Tutto sarà notiziato alla Procura della Repubblica nelle prossime ore”.

Già in mattinata i vigili hanno deciso di sequestrare le aree in questione, dove erano stati depositati rifiuti inerti. Il sequestro, quindi, è avvenuto solo per la presenza di calcinacci, macerie, residui da demolizione e di cantieri edili. Al sopralluogo dei vigili erano presenti anche i responsabili dell’ufficio tecnico comunale e un rappresentante della famiglia Di Maio. Fuori dai terreni dei Di Maio anche alcuni giornalisti, che – come ricostruisce l’agenzia di stampa Ansa – sono stati invitati ad allontanarsi dagli abitanti della zona, che hanno sottolineato come “Di Maio è l’orgoglio della nostra nazione“.

La vicenda dei ruderi sui terreni di famiglia (proprietari sono il padre e una zia del vicepremier) è stata resa nota da Il Giornale, secondo cui i manufatti in questione potevano essere abusivi. Da qui l’azione del sindaco di Mariglianella (Felice Di Maiolo, di Forza Italia), che ha inviato la pulizia municipale. Secondo Repubblica, inoltre, su quella proprietà risulta anche un’ipoteca per una cartella di Equitalia per una somma di 172mila euro. Il padre del vicepremier ha assicurato che chiarirà tutto, ma nel frattempo il figlio Luigi è stato chiamato a rispondere anche di questo nella puntata di Di Martedì andata in onda il 27 novembre. Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha spiegato che in quel immobile hanno vissuto i suoi genitori e i suoi nonni dopo il terremoto del 1980: “Ho detto a mio padre che tutto quello che si dovrà fare si farà e di quello che è stato fatto ne risponderà mio padre” ha specificato il vicepremier. Che poi ha concluso: “L’ipoteca da 172mila euro? A questo punto significa che quel terreno andrà all’asta“.

“Sono assolutamente tranquillo” ha detto Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti in un punto stampa a margine del Consiglio. “In questa campagna di mio padre sono stati posti sotto sequestro secchi, bidoni, una carriola, calcinacci, teli e ora saranno fatti accertamenti sugli edifici. Sono terreni di mio padre e mia zia, tutto quello che c’è da fare lo faranno” ha aggiunto il vicepremier, che ha raccolto anche la solidarietà del presidente del Consiglio. “Apprezzo molto il suo atteggiamento – ha detto Giuseppe Conte – Trovo lodevole il fatto di essersi messo a disposizione e collaborare con la stampa d’inchiesta per fornire tutti i chiarimenti necessari”.

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