Il ministro del Lavoro Luigi di Maio, in visita a Pomigliano d’Arco, è stato contestato da 4 dei 5 operai Fca licenziati nel 2014 per aver protestato con un fantoccio con le sembianze dell’allora ad Marchionne impiccato. Il vicepremier ha incontrato il gruppo di lavoratori, radunati da Don Peppe Gambardella (“il prete operaio”), in un fuori programma colto in esclusiva dal giornalista si Ala News. Tra questi, Mimmo Mignano e i colleghi di Fca, celebri per le svariate dimostrazioni inscenate negli ultimi anni, dall’occupazione di gru a scalate su tralicci telefonici. Dalle immagini traspare la frustrazione delle ex tute blu, che hanno criticato il ministro per le mancate risposte nonostante le promesse spese in passato. “Dicci che non puoi fare niente per noi, ma non prenderci in giro” gli dicono.

A tre giorni dalla nomina come ministro, Di Maio si era recato in ospedale proprio da Mimmo Mignano, il quale si era cosparso di benzina sotto casa del leader politico dei Cinquestelle. In quell’occasione il ministro aveva fornito riferimenti suoi e del parlamentare M5s Sergio Vaccaro per essere contattato direttamente e informare a sua volta degli sviluppi sul caso. Ora Mignano e i colleghi contestano a Di Maio e ai suoi proprio il fatto di essere spariti e non aver mai risposto ai loro messaggi.

“Ho preso vari impegni, sulla questione Fca dobbiamo fare molto – ha poi spiegato Di Maio – C’è un piano industriale che si sta per presentare alle Rsu e per quanto mi riguarda deve essere un piano industriale credibile. Chiamerò alle sue responsabilità Fca: è un’azienda che ha avuto tanto dall’Italia. Nei prossimi giorni proseguirà il tavolo sull’automotive e non è escluso che non si faccia una sessione di questo tavolo proprio a Pomigliano d’Arco. Sto lavorando per questo”

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