“Nonostante il raffreddore sono ancora in commissione a discutere gli emendamenti al disegno di legge su corruzione e prescrizione #avanti”. 14 novembre ore 15.35: Alessia Morani, deputata Pd scrive questo messaggio su Twitter e Facebook accompagnato da un selfie in cui la mano destra tocca il naso. Magari voleva sottolineare l’impegno il Commissione Giustizia, ma le reazioni scatenate sui social vanno in tutt’altra direzione.

Primo commento: “Ma anche se restava a casa, non è che il suo apporto avrebbe cambiato qualcosa. Ha semplicemente scaldato la sedia, fatto colazione a spese degli italiani e forse ci scappa anche il pranzo, con i prezzi del ristorante riservato ai parlamentari“. Al che lei risponde in modalità battagliera: “E invece ti sbagli, è stato proprio all’una di notte che ho scoperto il tentativo di fare la porcata sul peculato“. Ma anche la valanga di commenti che seguono è del tenore del primo. “Che degrado morale. Ma si vergogni che c’è gente che lavora tra un ciclo di chemio e l’altro”. Al che Morani risponde: “Io ho dato l’esame per la professione forense mentre facevo le chemioterapie per una leucemia mieloide acuta. Ogni tanto prima di scrivere dovreste prendere informazioni sulla persona con cui avete a che fare”. E dà questa risposta più volte, identica, a chi le fa le stesse accuse.

Eppure, nonostante questo, il contenuto dei commenti non cambia. “Sono i discorsi che fa mia cuginetta alle elementari”, “dopo il periodo di assenza massima per chemio vengono anche licenziati nel completo silenzio di tutti e nessuno legifera per dare una garanzia a chi già sostiene inimmaginabili percorsi fisici e mentali provati dalla malattia e dalle paure”, “mamma che audace, anche con il raffreddore! Non la ferma nessuno. Chissà se ha mai lavorato per un’azienda privata”. E ancora: “Il fatto che viviate fuori dalla realtà sono espressioni tipo queste. Secondo lei sta dando un esempio positivo vero? Ma lo sa che solitamente lo fanno milioni di italiani?”, “è un insulto per i lavoratori, di ogni tipologia, leggere certe cose. Prenditi un’aspirina e taci”, “pensi, c’è chi lavora veramente”. Infine c’è anche chi commenta con una citazione di Oscar Wilde: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”.

Articolo Precedente

Rai Pubblicità, la guerra di Mediaset. Confalonieri: “Svendono gli spot in tv”. La corsa per i nuovi vertici: tutti i nomi

next
Articolo Successivo

Pugni e pugnette, quando l’indignazione maschera la paura del cambiamento

next