Sale a 31 il numero di morti a causa dell’incendio “più distruttivo della storia della California” che sta devastando lo Stato americano. I dispersi sono 228 , mentre più di 300mila persone sono state fatte evacuare dalle proprie abitazioni. I soccorritori hanno trovato le vittime in casa o mentre tentavano di fuggire dalle fiamme, carbonizzate nelle proprie automobili. A riferirlo il dipartimento dei vigili del fuoco della contea di Butte. L’incendio è considerato il peggiore mai avvenuto dal 1933.

Il rogo, definito Camp Fire per le sue dimensioni, da giovedì 8 novembre ha già distrutto oltre 6400 abitazioni e vede impegnati giorno e notte più di 4000 vigili. Tra le aree maggiormente colpite la cittadina di Paradise, a nord di Sacramento, completamente cancellata dal fuoco, e l’area di Malibù.

“Oggi ci sono oltre 8mila pompieri federali, dello Stato e locali, sulla linea del fronte”, ha spiegato in conferenza stampa un responsabile di Cal Fire,  l’agenzia dei pompieri della California, Scott Jalbert.  Al momento l’incendio ha bruciato più di 40mila ettari ed è stato portato sotto controllo solo per il 25%,.

Le autorità stimano che ci vorranno in totale tre settimane per portare sotto controllo completamente le fiamme nella zona. La causa dell’incendio non è ancora stata individuata. Secondo il quotidiano Sacramento Bee, dei responsabili locali della rete elettrica hanno indicato alle autorità californiane che era avvenuto un guasto vicino al luogo in cui il rogo è cominciato. Quanto all’incendio nel sud, da giovedì pomeriggio ha divorato oltre 30mila ettari, distrutto almeno 177 edifici e domenica mattina era stato portato sotto controllo solo per il 10%.

“Gli incendi si stanno espandendo molto, molto rapidamente (in alcuni casi 80-100 acri al minuto). Se le persone non evacuano in fretta rischiano di essere trasportate dal fuoco. Si prega di ascoltare gli ordini di evacuazione da funzionari statali e locali!”, ha scritto su Twitter il Presidente Donald Trump.

Trump già in un precedente tweet aveva ringraziato i Vigili del fuoco impegnati sul campo, facendo le condoglianze alle famiglie delle vittime. Il 10 novembre il governatore, Gavin Newsom, ha dichiarato lo stato d’emergenza. “Molte vite sono andate perdute. Intere città sono state bruciate e le auto sono state abbandonate sul lato della strada. Le persone sono costrette a fuggire dalle loro case. Questo non è il momento di essere partigiani. Questo è un momento per il coordinamento di sollievo e di risposta e di sollevamento quelli nel bisogno”,  ha cinguettato Newsom, condividendo anche informazioni su come poter dare una mano.

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