Francesco avrà un operatore al fianco che gli permetterà di mangiare a scuola. Dopo le polemiche e la denuncia della mamma Loredana De Cata, è stata trovata una soluzione. L’alunno di 11 anni infatti, iscritto alla quinta elementare dell’Istituto Santa Chiara-Paola-Altamura di Foggia, a causa della sua disabilità (una paralisi cerebrale infantile) ha bisogno di un assistente che lo imbocchi durante il pranzo. Un servizio che però quest’anno è stato negato al bambino: solo venerdì scorso era stato comunicato alla famiglia che Francesco non avrebbe avuto nessun assistente e avrebbe dovuto o andare a casa o pagarsi da solo l’operatore. Dopo però che il fatto è finito sui giornali, l’istituto ha chiuso una convenzione con l’A.p.s Pegaso Istituto Europeo, una onlus che forma operatori socio sanitari, da cui arriveranno ogni giorno due tirocinanti “per l’assistenza in tutte le operazioni del pasto”. Ieri del caso si era interessato anche il ministro leghista della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana: “Abbiamo fatto una telefonata”, ha detto il portavoce, “ma la mamma ci ha detto che il caso era stato già risolto. Noi cerchiamo di monitorare tutte queste situazioni e sollecitare gli enti locali”.

“L’importante per me era che Francesco avesse ciò che gli spetta di diritto e che fosse felice con i suoi amici”, ha detto la madre Loredana De Cata ringraziando tutti coloro che hanno permesso di sbloccare la situazione. Poi su Facebook ha ricostruito la vicenda: “Francesco sarà assistito durante i pasti da tirocinanti Oss della scuola di formazione Pegasus di Domenico Di Conza che ha contattato l’avvocato Paolisso dell’Associazione Note a margine, che insieme a Carmen Battiante e Rossella Di Sabato, hanno proposto alla dirigente dell’ istituto comprensivo di fare una convenzione con la Pegasus a titolo gratuito”.

Da alcuni giorni le istituzioni si rimpallano le responsabilità su chi dovrebbe farsi carico della situazione. “Non era compito nostro individuare e assegnare gli operatori socio-sanitari ai bambini“, ha detto la dirigente dell’Istituto Maria Goduto a ilfattoquotidiano.it. “Abbiamo portato a termine un percorso, avviato da settimane, caratterizzato da tentativi, battute di arresto e ricerche di collaborazioni, conseguendo un nuovo successo”. La partnership tra scuola e associazione è autorizzata dal ministero della Pubblica Istruzione, come specifica la Goduto in una nota. “Ogni tirocinante avrà uno specifico progetto formativo e sarà seguito, verificato e certificato da un tutor”, ha concluso.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Lodi, bambini stranieri tornano in mensa: spese coperte grazie alla raccolta fondi

next
Articolo Successivo

Il sottosegretario M5s Spadafora: “Non arretriamo sui diritti di migranti e gay. I 5 stelle tengano alta l’attenzione”

next