La Nazionale italiana di hockey su carrozzina è campione del mondo e non era mai successo prima. L’Italia ha vinto la finale del Mondiale nella sera del 30 settembre a Lignano Sabbiadoro. Nel match più importante della competizione internazionale gli azzurri hanno battuto 2-1 ai rigori la Danimarca, soffrendo il giusto in una partita equilibrata ma sempre con la giusta determinazione e consapevolezza dei propri mezzi.

“È un momento storico per il nostro movimento sportivo e per me rappresenta una emozione straordinaria”, racconta a Ilfattoquotidiano.it il presidente della Federazione Italiana Wheelchair Hochey, Antonio Spinelli. “Questa vittoria sofferta ma giusta – aggiunge il numero uno della FIWH – è il frutto di un grandissimo lavoro di tutto lo staff tecnico della nazionale ma non solo. Il nostro movimento è cresciuto tanto a livello di club, la nazionale è migliorata negli ultimi 4 anni di questa gestione tecnica. Il duro lavoro ci ha permesso di arrivare sul tetto del mondo. Grandi ragazzi”.

La squadra azzurra è stata la principale protagonista del Mondiale, superiore agli avversari nei momenti decisivi, dimostrando di essere “una nazionale fortissima, un gruppo coeso e con tanta passione per questo sport. Complimenti ai giocatori, siete stati strepitosi”, ha commentato anche il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli presente a Lignano Sabbiadoro. Molto soddisfatto del risultato ottenuto l’allenatore Saul Vadalà che al Fatto.it dice “di aver visto i suoi ragazzi vivere il torneo con un’altissima tensione addosso, ma che per fortuna non ci ha creato particolari problemi quando occorreva fare il salto di qualità e vincere le partite. Trionfare ai rigori sia in semifinale contro la Germania sia in finale contro la Danimarca è qualcosa di strepitoso, abbiamo lottato fino all’ultimo e non abbiamo mollato mai”.

Vadalà sottolinea la prestazione complessiva degli azzurri e la freddezza al momento dei rigori di due giocatori entrati dalla panchina, Mattia Muratore e Andrea Felicani, entrambi realizzatori dei rispettivi penalty. “Grandissimo anche il nostro portiere Marco Ferrazza che ha parato 4 rigori fondamentali per la vittoria del titolo mondiale”. Il capitano azzurro Ion Jignea, di origini moldave, che ha segnato in finale un gol per il momentaneo vantaggio a Ilfattoquotidiano.it si dice “incredulo per quanto siamo riusciti a realizzare. Non pensavo che avremmo vinto il Mondiale ma evidentemente il duro lavoro e i sacrifici di questi anni hanno fatto la differenza. Una vittoria in casa vale doppio, giocare davanti ai nostri tifosi è stupendo. Ha vinto la squadra con il gruppo più forte e unito”.

La nazionale italiana di hockey in carrozzina esiste dal 2002 e fino ad ora aveva ottenuto come miglior risultato un 2° posto agli Europei 2016, mentre a livello di campionati mondiali aveva collezionato solo un 4° posto nel 2010. Il powerchair hockey è uno sport introdotto in Italia nel 1993 dall’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare importandolo dai paesi del nord Europa, dove prese avvio dalle palestre delle scuole. La FIWH è stata costituita nel 2003 e nello stesso anno ottiene anche il riconoscimento della Federazione Italiana Sport Disabili, oggi Comitato Italiano Paralimpico. L’hockey in carrozzina permette a ragazzi e ragazze, di qualsiasi età e con patologie diverse, che dispongono di poca capacità motoria di confrontarsi giocando a livelli alti di agonismo. La particolarità di questa disciplina sportiva è che consente anche a chi non riesce a muovere le mani o che ha limitata forza muscolare di utilizzare uno stick applicato davanti alle pedane della carrozzina, strumento in grado di controllare la pallina o parare i tiri degli avversari.

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