Facebook ha presentato ieri l’Oculus Quest, una nuova versione standalone del suo visore per la realtà virtuale. Sarà disponibile la prossima primavera a 399 dollari, quanto il suo “fratello maggiore” Oculus Rift. A differenza di quest’ultimo però l’Oculus Quest è autonomo e indipendente, cioè non ha bisogno di un potente Personal Computer per funzionare. La presentazione è avvenuta in occasione della conferenza Oculus Connect 5.

I visori per la realtà virtuale (VR) sono prodotti relativamente poco diffusi ma, insieme alla realtà aumentata (AR) molti ritengono che rappresentino un settore vicino al boom commerciale. Tanto che Facebook ha comprato Oculus per circa due miliardi di dollari (poi diventati tre) nel 2014, quando la società era praticamente neonata.

Questi oggetti si indossano più o meno come un casco, sopra gli occhi come una specie di grossa maschera che blocca la visione. All’interno della maschera ci sono schermi ad altissima risoluzione grazie ai quali si ha la sensazione di essere fisicamente all’interno di un ambiente virtuale. Ci si può muovere grazie a sensori integrati nella maschera stessa e a sistemi di controllo da tenere in mano. Il risultato è un sistema full immersion, applicabile ai videogiochi e a simulazioni di ogni genere. Un’esperienza che è molto difficile da descrivere a chi non l’ha provata.

In particolare, il nuovo Oculus Quest ha quattro videocamere agli angoli, che permettono di tracciare e mappare l’ambiente circostante – vi impediranno di inciampare sul tavolino o di rovinare sul televisore del salotto. I pulsanti sui controller, invece, servono per compiere azioni come afferrare un oggetto, vibrare un fendente con la spada, sparare con un fucile, aprire una porta e così via.

A proposito di giochi, il nuovo Oculus Quest sarà distribuito con 50 giochi sviluppati appositamente – andando a compensare una delle attuali mancanze dei visori VR. Giochi che però non saranno esattamente come quelli disponibili per computer e console. Dovranno essere versioni più semplici, per due ragioni: da una parte la potenza di Oculus Quest potrebbe non essere sufficiente, e dall’altra il sistema VR non è (ancora) adatto a gestire un’eccessiva complessità.

Questo prodotto è il terzo della famiglia Oculus (dopo Oculus Rift e Oculus Go) e lo si può considerare una via di mezzo. Ha un’importanza strategica perché dovrà aiutare a raggiungere almeno i 10 milioni di utenti VR (per ogni piattaforma esistente), considerati la soglia minima per sostenere il settore. Se non si raggiungeranno numeri adeguati, infatti, non ci sarà il terreno di coltura necessario per giustificare lo sviluppo di videogiochi e applicazioni di alto livello – replicando ciò che è accaduto per le console, il PC e gli smartphone.

Insieme all’Oculus Quest, Facebook ha mostrato anche nuove versioni dei programmi sviluppati apposta per utilizzarlo al meglio, che oltre ai videogiochi includono strumenti per la programmazione e la progettazione in grafica 3D.

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