La statunitense Impossible ha annunciato di aver realizzato un drone capace di restare in volo per ben due ore. Il velivolo va così a compensare una delle più grandi seccature per gli appassionati e i professionisti, vale a dire il fatto che la batteria dura poco. Una manciata di minuti in genere, poco più per i prodotti professionali e più costosi.

L’Impossible US-1 è, per dirla con le parole dell’AD Spencer Gore, una “batteria volante“. L’affermazione è più di una battuta: tutto il corpo del drone costituisce infatti la sua batteria, mentre di solito è un elemento più piccolo e rimovibile posizionato in centro.

Quanto alle altre specifiche, l’Impossibile US-1 si estende in diagonale per circa 66 cm e può arrivare a 42 Km/h di velocità massima. Pesa circa sette chilogrammi, quindi meno dei 25 Kg per cui è obbligatorio l’apposito patentino – ma resta valido il regolamento ENAC a riguardo. È in ogni caso peso notevole, circa cinque volte il DJI Phantom 4 Pro; il che è del tutto comprensibile considerata la notevole capacità della batteria.

L’azienda produttrice sostiene di aver già ricevuto ordini da Vigili del Fuoco, servizi di emergenza e Forze di Polizia. Per questo tipo di clienti, è possibile aggiungere al drone sensori specifici e videocamere – il massimo carico possibile è di poco superiore al chilogrammo.

Nell’insieme l’Impossibile US-1 è sicuramente un prodotto di grande interesse per via del fatto che può restare in volo fino a due ore – ma il valore dichiarato probabilmente è superiore a quello reale. Meno entusiasmante invece il prezzo proposto: costa 7.500 dollari, che al cambio sono poco meno di 6.500 euro. Sarà in commercio verso la fine dell’anno.

Una cifra davvero sostenuta, accettabile solo per chi  – come i servizi di emergenza e di polizia – trova nell’autonomia un grande valore aggiunto. Diversamente, ci sono concorrenti che costano meno della metà – anche se nel migliore dei casi restano in aria per mezz’ora al massimo.

Potrebbe sembrare un esperimento o una semplice dimostrazione, ma nel comunicato dell’azienda si legge anche che questo approccio “è necessario per permettere ai velivoli elettrici di competere con quelli tradizionali“. Se l’US-1 dovesse in effetti tracciare la strada, un giorno tutti i droni potrebbero essere costruiti in questo modo; ma è troppo presto per dirlo oggi.

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