“Non ci sono dubbi. Come si è visto ai funerali questi sono momenti di dolore condiviso da tutta l’Italia che è unita in questo stato d’animo. E le parole vanno spese in questa direzione, perché il Paese unito rende anche più forte la severità nell’accertamento della verità e delle responsabilità che vanno perseguite con rigore“. E’ un Sergio Mattarella commosso quello che si ferma in favore di telecamere e microfoni dopo i funerali delle vittima del crollo del ponte Morandi, a Genova, che ha causato al morte di 42 persone.

“Genova è stata colpita, tutti i genovesi e tutti coloro che si sono recati a Genova in questi anni sono passati su quel ponte. Anche io lo ho percorso tante volte, anche di recente. E’ una tragedia che ha coinvolto tanti, tutto il nostro paese. È una tragedia inaccettabile” – ha proseguito il Presidente della Repubblica, che durante la celebrazione ha incontrato uno per uno i familiari delle vittime ed è stato abbracciato da molti di loro – vi sono tre impegni che vanno adesso onorati: quello di vicinanza ai familiari di chi ha perso la vita, ai feriti e alle famiglie che hanno dovuto lasciare le abitazioni perché in pericolo. L’impegno di un accertamento rigoroso e sollecito delle responsabilità. Il dovere di assicurare al nostro paese la sicurezza delle strade e dei trasporti. Sono impegni dell’Italia per Genova e anche per l’intero nostro paese”, ha concluso il capo dello Stato.

Dopo la funzione Roberto Fico si è fermato alcuni istanti con i giornalisti: “Oggi i familiari delle vittime ci hanno dato un grande insegnamento – ha detto il presidente della Camera – e chiedo scusa, anche se non è mia colpa oggi, a nome dello Stato per quello che può non aver fatto negli ultimi anni. Le scuse sono sempre una parola importante”. “Se c’è verità c’è giustizia – ha proseguito la terza carica dello Stato, raggiungendo la Prefettura – è quello che ci hanno chiesto i parenti delle vittime e noi che siamo servitori dello Stato dobbiamo accogliere questa richiesta fino in fondo”. Fico ha fatto poi riferimento al fatto che “su quel ponte c’erano persone di diverse nazionalità e con la caduta del ponte ci rendiamo conto ancora di più che non esistono le differenze e siamo tutti uguali. Oggi, durante la celebrazione, si pregava Dio e Allah. È stato un momento molto importante e molto bello. È bello ricordare che in questi momenti non ci devono essere differenze”.

Sul fronte politico, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha dettato il timing dei lavori cui è chiamato il suo dicastero. Gli uffici del dicastero di Porta Pia hanno dato 30 giorni di tempo alla Commissione ispettiva istituita il 16 agosto per svolgere verifiche e analisi tecniche sul crollo del Viadotto Polcevera. Lo ha confermato il ministro in un’intervista a La Stampa. Ad Autostrade, invece, è stato chiesto di inoltrare” al Ministero dei Trasporti “entro 15 giorni dalla data odierna, una dettagliata relazione nella quale sia fornita chiara evidenza di tutti gli adempimenti posti in essere per assicurare la funzionalità dell’infrastruttura in questione e prevenire lo specifico evento accaduto, con allegato ogni atto posto in essere al fine di garantire il mantenimento della funzionalità dell’infrastruttura e volto a prevenire il crollo poi in effetti verificatosi”.

Nel frattempo la revoca del contratto ad Autostrade per l’Italia resta “resta l’obiettivo centrale“, perché è inconcepibile che una tragedia del genere rimanga senza sanzioni esemplari”: “Le responsabilità sono chiare – spiega Toninelli al quotidiano di Torino – un ponte come quello non crolla per fatalità o per un po’ di pioggia. Evidente mente qualcuno non ha fatto bene il proprio lavoro in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il concessionario ha colpe che appaiono pesantissime. Anche se toccherà alla magistratura fare il proprio dovere, noi abbiamo avviato la procedura per la decadenza della concessione”.

Il ministero, si legge nella lettera inviata alla società Autostrade in cui si annuncia l’avvio della procedura, ha avviato “in modo formale, la contestazione del gravissimo inadempimento” della società Autostrade “agli obblighi di manutenzione (ordinaria e straordinaria) e custodia, in oggettiva considerazione del collasso dell’infrastruttura, delle vittime accertate e degli ingenti danni riportati ai beni anche di soggetti terzi, senza considerare l’interruzione del sistema di viabilità e quindi la compromissione della funzionalità delle infrastrutture concesse”.

“A seguito della contestazione in oggetto, e all’esito della valutazione delle controdeduzioni che codesta Società farà pervenire, si fa riserva di esperire tutte le iniziative di tutela apprestate dall’ordinamento giuridico, ferma restando l’idoneità della presente ad attivare i procedimenti di cui agli artt. 8, 9 e 9-bis della Convenzione di concessione”, si legge nella missiva. “Considerata la natura e le caratteristiche dell’evento che si è prodotto e dell’esteso allarme sociale che ne sta derivando – prosegue la lettera – si fa riserva di sottoporre alle competenti Autorità di Governo ogni valutazione in ordine al miglior soddisfacimento dei molteplici interessi pubblici coinvolti, che attengono al piano della tutela della vita, della salute e della sicurezza dei cittadini e degli utenti delle infrastrutture”.

Toninelli informerà presto il Parlamento: nonostante la riapertura dei lavori di Senato a e Camera sia prevista per l’11 settembre, lunedì 27 agosto il ministro riferirà alle commissioni competenti  di Camera e Senato e il 4 settembre ci sarà il voto delle risoluzioni in Aula sulle comunicazioni del governo. Lo ha deciso – come riferisce il deputato genovese di Possibile, Luca Pastorino, segretario di presidenza per Liberi e Uguali alla Camera – la conferenza informale dei capigruppo che si è svolta a Genova.

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