“Quello che sta emergendo con la sentenza sulla Trattativa Stato-mafia, imporrebbe di costituire un pool nazionale, presso la Procura nazionale antimafia, di sostituti procuratori, col fine di mettere insieme tutte le tessere del mosaico”. Sono le parole di Roberto Scarpinato, procurato generale della Corte d’Appello di Palermo, nel corso della presentazione del libro La Repubblica delle stragi. Sul palco, con lui, oltre a Giovanni Spinosa, Fabio Repici, Giuseppe Lo Bianco e Marco Lillo nel ruolo di moderatore, anche il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore. “A me non basta sapere che c’è stato un depistaggio. Voglio sapere se i magistrati agirono con dolo o per incompetenza” ha detto, “bisogna aprire un’inchiesta”.
Il libro è stato presentato nel giorno dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino, il 19 luglio, lo stesso giorno in cui sono state depositate le motivazioni della sentenza sulla Trattativa.

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Via D’Amelio, Scarpinato: “Quasi tutte le indagini sulle stragi italiane sono state depistate da apparati deviati dello Stato”

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