Un uomo di 49 anni si è impiccato nella notte tra sabato e domenica nel Centro stampa di Gorizia dove vengono confezionati alcuni quotidiani del Gruppo editoriale Gedi distribuiti in Friuli Venezia Giulia. Il poligrafico è stato trovato dai colleghi che lo cercavano perché non lo vedevano più al proprio posto di lavoro. Era sposato e padre di un figlio. Secondo quanto riporta l’Ansa, ha lasciato un biglietto per chiedere scusa proprio ai familiari. La maggior parte dei quotidiani del Gruppo Gedi domenica non saranno in edicola. La Federazione nazionale della stampa italiana – il sindacato unico dei giornalisti – e l’Assostampa regionale dichiarano: “Non possiamo non ricordare che il tragico gesto giunge all’indomani dell’annuncio del gruppo Gedi di trasferire la stampa dei due giornali (Il Piccolo e Messaggero Veneto, ndr) e le maestranze nella tipografia di Padova“.

Le segreterie del Friuli Venezia Giulia di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, hanno proclamato “lo sciopero del Centro stampa di Gorizia fino alle ore 12 di domani 17 giugno”. “È stato annullato l’incontro sindacale inerente la ristrutturazione del Gruppo Gedi, previsto per lunedì”, si legge in una nota. Allo sciopero dei quotidiani Il Piccolo e Messaggero Veneto hanno aderito anche molti altri quotidiani del gruppo, tra cui La Nuova Venezia, il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, Nuova Gazzetta di Modena, La Nuova Ferrara, la Gazzetta di Reggio Emilia e Il Tirreno.

Non sono in edicola domenica neanche La Stampa e Repubblica, che hanno sottolineato la loro solidarietà in due note diffuse dai cdr che hanno parlato di “tragedia che colpisce tutti”, sottolineando che “qualsiasi intervento di ristrutturazione aziendale” influisce “sulla vita stessa delle persone”. Il sito di Repubblica non sarà aggiornato dalle 6 di oggi domenica alle 6 di lunedì 18 giugno.

Fnsi e Assostampa Fvg invitano a “una riflessione su politiche aziendali che, ormai ovunque, spingono le aziende a trattare il bene informazione con criteri esclusivamente ragionieristici“. I due sindacati nazionale e regionale insistono sul fatto che venga “fatta passare in secondo piano la qualità del prodotto, il radicamento sul territorio e, purtroppo, anche la dignità del lavoro, sempre più ridotto a merce, e delle persone, ormai pedine da spostare senza criterio sullo scacchiere dei risparmi, degli accorpamenti e dei tagli indiscriminati” mentre, invece, “il rispetto per le persone, prim’ancora che dei lavoratori, deve tornare a essere nell’Italia del 2018 una precondizione di relazioni industriali e sindacali spesso degradate, nel rispetto dei sacrosanti principi costituzionali”. “Alla famiglia e ai colleghi del lavoratore scomparso le condoglianze e la vicinanza commossa del sindacato unitario dei giornalisti italiani”, concludono.

“La notizia colpisce profondamente le nostre redazioni, che in questo periodo sono alle prese con una serie di novità, a livello lavorativo, organizzativo e grafico, intraprese da Gnn, il nuovo gruppo editoriale”, si legge invece nella nota dei comitati di redazione di Nuova Gazzetta di Modena, Gazzetta di Mantova, La Nuova Ferrara e Gazzetta di Reggio. “Lo stesso Centro stampa di Gorizia, a regime da circa sei anni, dopo la dismissione delle rotative di Udine e Trieste e il loro conseguente accorpamento nell’Isontino, finirà di essere operativo il prossimo mese”, spiega il comunicato.

“I giornalisti del Tirreno, nel manifestare la massima solidarietà ai colleghi poligrafici colpiti dalle chiusure dei centri stampa, esprimono la loro contrarietà alla decisione del gruppo editoriale, nella speranza che le prossime trattative possano portare a rivedere i provvedimenti che penalizzano fortemente Gorizia e Livorno“, ribadisce anche il comitato di redazione del quotidiano toscano.

“L’Editore è profondamente colpito e fortemente addolorato per quanto accaduto. Esprime le più sentite condoglianze alla famiglia, alla quale assicurerà aiuto e vicinanza”, scrive in una nota il Gruppo Gedi.

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