Solo tre mesi dopo essere stato evacuato dalla Libia Amanuel Fikadu, rifugiato eritreo, ha inaugurato la sua prima mostra d’arte ad Empoli. Non udente sin dalla nascita è fuggito dal suo Paese quando era solo un adolescente. Senza la famiglia, in Sudan, è stato costretto a lasciare la scuola in quinta elementare perché non esisteva un programma di sostegno per i non udenti. Oggi sogna di proseguire gli studi e spera di poter andare all’università. È questo il senso della campagna #WithRefugees, che è anche una petizione con la quale l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) chiede ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato abbia un’istruzione, che le loro famiglie abbiano un posto sicuro in cui vivere e che ogni rifugiato possa lavorare o acquisire nuove competenze per dare il suo contributo alla comunità. La petizione verrà presentata all’Assemblea entro la fine del 2018 in occasione dell’adozione del Global Compact per i rifugiati. In vista della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno in tutto il mondo, sono diverse le iniziative organizzate in Italia. Proprio quel giorno sarà presentato a Roma il rapporto statistico Global Trends 2017, una mappatura globale dei flussi di uomini, donne e bambini in fuga da guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Ma iniziative ed eventi si svolgeranno per tutto il mese.

PORTE APERTE NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA – Intanto le giornate di ‘Porte Aperte’ dei centri di accoglienza, organizzate per favorire l’incontro tra i rifugiati e le comunità che li accolgono. La chef Antonia Klugmann e gli attori Lino Guanciale e Alberto Rossi entreranno rispettivamente nei centri Sprar di Cividale del Friuli, Trieste e Napoli, per esprimere il loro sostegno all’iniziativa e conoscere direttamente le storie delle persone accolte nel nostro Paese. Come quella di Alidad Shiri, che a dieci anni è partito da solo per l’Europa. Oggi, quindici anni dopo, sta per laurearsi in filosofia presso l’Università di Trento. O quella di Emmanuel, 18 anni. In Sud Sudan la guerra ha oscurato la sua infanzia e le sue possibilità di avere un’istruzione, ma ora sta recuperando il tempo perso sfruttando una borsa di studio messa a disposizione dallo UWC Adriatic College di Duino, vicino Trieste. È possibile visitare la mappa delle giornate su www.unhcr.it/withrefugees/ porteaperte. “Oggi, stare dalla parte dei rifugiati non è solo un atto di umanità, purtroppo è anche un atto di coraggio”, ha dichiarato Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per il Sud Europa, sottolineando come “sia diventato scomodo stare dalla parte di coloro che non hanno scelto di lasciare il proprio Paese e che affrontano una pesantissima sfida, quella di ricominciare da zero in un ambiente nuovo, spesso diffidente e, nel peggiore dei casi, ostile. Vogliamo che la gente superi le paure e la diffidenza, incontri e conosca i loro nuovi vicini di casa, ne scopra i talenti e la generosità”.

DIVERSITÀ E CONDIVISIONE ATTRAVERSO IL CIBO – Le iniziative vanno dallo sport alle mostre d’arte. In collaborazione con il Refugee Food Festival, ad esempio, il 17 giugno a Palermo rifugiati di varie parti del mondo cucineranno presso il ristorante multietnico Moltivolti, a Ballarò. A Roma, il 21 giugno, in collaborazione con il Caffè Nemorense, ristoratori romani e rifugiati daranno vita a un festival gastronomico di cucine dal mondo. Il 24 giugno, invece, l’associazione culturale Isola Quassùd, in collaborazione con l’imprenditore rifugiato afghano Hamed Ahmadi, apre ‘Orient Experience 4’, il primo ristorante interetnico gestito da migranti e rifugiati nella città di Catania. Il Refugee Food Festival tornerà infine a Bologna a fine giugno per portare sapori e ricette da Paesi lontani, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Arca di Noè.

ARTE E SPORT #WITH REFUGEES – Nell’ambito del festival ‘FotoLeggendo’ è stata inaugurata a Roma, nei giorni scorsi, la mostra Displaced di Giovanni Pulice che racconta l’esperienza di ‘First Aid Sport’, un’iniziativa promossa da Sport Senza Frontiere con il supporto di Unhcr per favorire l’integrazione sociale dei giovani rifugiati e richiedenti asilo attraverso l’attività sportiva. Il 17 giugno, dalle 18, il centro di Palermo ospiterà invece una processione che arriverà all’oratorio Quaroni, dove è già esposta l’opera dell’artista britannica Kate Daudy: una tenda proveniente dal campo di rifugiati siriani di Za’atri in Giordania, che è stata decorata dall’artista con frasi scritte da rifugiati da lei incontrati durante varie missioni.

A Roma, il 19 giugno, presso Auditorium Parco della Musica, Foyer Sinopoli, sarà inaugurata la mostra fotografica Life for Syria. Scatti di 5 fotografi siriani – Mahmud Abdur-Rahman, Mohammad Amen Qurabi, Emad Najm Husso, Jalal Al-Mamo, Life Makers Team, Nour Kelze – che mostrano alcuni dei momenti che hanno scandito il conflitto siriano dal 2011 al 2016. Il lavoro restituisce a un popolo la narrazione del conflitto, rafforzando il ruolo dei giovani nel percorso di costruzione di una futura pacificazione nel paese. Il 20 giugno, nell’Agorà del Teatro Greco di Siracusa, prima della messa in scena della tragedia ‘L’Edipo a Colono’, testimonial e membri dell’Unhcr daranno la propria testimonianza sull’impegno con i rifugiati. Sempre il 20 giugno, alle 21.30, per la Giornata Mondiale del Rifugiato ci sarà un concerto al parco di Villa Ada con Bombino e altri artisti, nell’ambito della manifestazione ‘Roma incontra il mondo’.

Il 23 giugno, alle 17.30, allo Stadio Tre Fontane di Roma (ingresso libero) l’Unhcr insieme all’Associazione italiana calciatori e all’Associazione italiana allenatori di calcio onlus, organizza una partita amichevole tra una squadra di stelle del calcio e dello spettacolo e la squadra Città dei Ragazzi, con minori non accompagnati richiedenti asilo e rifugiati.

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