Un nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia. I dati aggiornati dell’Istat sulla situazione demografica del Paese parlano di sole 458mila nuove nascite nel 2017. Un calo che continua dal 2008, con i nuovi nati che per il terzo anno consecutivo restano sotto il mezzo milione. L’Istat segnala anche una riduzione della popolazione residente di 105.472 persone rispetto all’anno precedente. Un calo determinato dalla flessione dei cittadini italiani (202.884 residenti in meno) mentre la popolazione straniera segna un aumento di 97.412 unità.

La diminuzione delle nascite, registra l’Istat, è di oltre 15mila unità rispetto al 2016 (-3,2%) e quasi di 120mila negli ultimi nove anni. Il segno meno si registra in tutte le aree ma è più accentuato al Centro (-5,3% rispetto all’anno precedente). Il saldo naturale (differenza tra nati e morti) è positivo solo nelle province autonome di Bolzano (+1,8) e Trento (0,4 ), mentre il tasso peggiore è quello della Liguria (-8%). Nel 2017 i decessi sono stati quasi 650mila, circa 34mila in più rispetto al 2016, “proseguendo il generale trend di crescita rilevato negli anni precedenti dovuto all’invecchiamento della popolazione”, spiega l’Istat.

Ma a calare è anche la popolazione residente: al 31 dicembre vivevano in Italia 60.483.973 persone, di cui più di cinque milioni di cittadinanza straniera, pari all’8,5% dei residenti a livello nazionale (10,7% al Centro-nord, 4,2% nel Mezzogiorno). In Lombardia, dove vive quasi uno straniero su quattro presente in Italia, ci sono oltre un milione di persone senza cittadinanza italiana, ma la percentuale più alta sul totale della popolazione residente è quella dell’Emilia Romagna (12%).

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