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  1. Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi
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Politica

Governo Conte, chi sono i ministri: da Di Maio e Salvini (con i fedelissimi) agli “istituzionali” come Moavero. Poi il prof di educazione fisica e il generale che indagò su Terra dei Fuochi - 2/20

Biografie brevi dei componenti dell'esecutivo M5s-Lega. Storie, esperienze e mondi completamente diversi: dal ministro dell'Economia Tria vicino a Quagliariello e Brunetta alla sorpresa Toninelli che guiderà le Infrastrutture dopo l'esperienza partita coi meetup nel 2009, dall'avvocata leghista Stefani (Affari regionali) sempre in linea con i berlusconiani nelle battaglie sulla giustizia alla Bongiorno che amministrerà la Pubblica amministrazione

Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti – Potrebbe avere la delega ai Servizi segreti e allo Sport. Ha 51 anni, è parlamentare da sei legislature, è stato eletto per la prima volta nel 1996. Segretario della Lega Lombarda dal 2002 al 2012, ha attraversato tutte le stagioni del partito, fedele prima a  Bossi, poi a Maroni e infine a Salvini. Laureato in Economia alla Bocconi, commercialista e revisore, è stato presidente della commissione Bilancio della Camera dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2013. Nel 2001 è stato il principale autore della legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita, poi smontata quasi del tutto dalla Corte costituzionale. Cugino del banchiere Massimo Ponzellini, è stato tra l’altro nel cda della Credieuronord. Di quegli anni è il suo contatto con Gianpiero Fiorani della Banca Popolare di Lodi: lo stesso Fiorani nel 2004 si presentò nell’ufficio di Giorgetti alla Camera con 100mila euro in contanti, mentre Giorgetti era assente. Il deputato leghista restituì la mazzetta, ma non denunciò mai ai carabinieri il tentativo di corruzione. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2013 lo scelse nel “gruppo dei saggi” per le riforme istituzionali. Schivo e silenzioso, restio ai talk-show televisivi. Ha ricoperto incarichi in diverse partecipate e società pubbliche, è considerato “l’uomo delle nomine”. Qui il ritratto di Alessandro Madron.